Paolo Rumiz

Paolo Rumiz, triestino, è scrittore e viaggiatore. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016), Il filo infinito. Viaggio alle radici d'Europa (2019), Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura ​(2020) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014), Gulaschkanone (2017).

Paolo Rumiz

Appia di Paolo Rumiz

Paolo Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, la prima grande via europea, l’Appia, e ce ne riconsegna l’itinerario perduto, da Roma fino a Brindisi, “più per dovere civile che per letteratura”. Lo ha fatto spesso cavando dal silenzio della Storia segm…

PAOLO RUMIZ Quell’Europa che viene da Oriente

PAOLO RUMIZ Quell’Europa che viene da Oriente

Ravenna Festival a Cervia – Milano Marittima - PER L’ALTO SALE – Il trebbo in musica 2.0. Paolo Rumiz, Quell’Europa che viene da Oriente con Fabio Mina flauti e live electronics

Incontro online esclusivo con Paolo Rumiz

IL VELIERO SUL TETTO. Giovedì 2 luglio alle ore 18.30 Paolo Rumiz  sarà protagonista di un tour virtuale in molte librerie in tutta Italia grazie al quale i lettori avranno l’opportunità di partecipare a un dialogo in esclusiva. Da Trieste a Messina i lettori potranno, acquistando una copia del libro “Il Veliero sul tetto” presso la loro libreria di fiducia aderente all’iniziativa, avere accesso all’evento online e porre domande all’autore.

All'asta (benefica) "Pink Balkan", la storica bici di Rumiz

La "Pink Balkan", mitica bici del viaggio di Paolo Rumiz, Francesco Altan e Emilio rigatti, raccontato in Tre uomini in bicicletta, all'asta insieme a un disegno originale di Altan e ai libri autografati di Rumiz, per una finalità musicale, ciclistica ed europea.

Paolo Rumiz vince il Premio Alassio 100 Libri

Paolo Rumiz con "Come cavalli che dormono in piedi" è il vincitore del Premio Alassio 100 libri - Un autore per l'Europa. La premiazione ad Alassio il 29 agosto.

Paolo Rumiz: La polenta. Povera e nobile tosta e allegra... Made in Italy

La vedo così. Al centro una polentazza padana fumante, enorme, rovesciata sul tavolo. Una polenta larga di pianura, fatta a brani in pochi minuti, in una fattoria nebbiosa stile Albero degli zoccoli. Intorno, una costellazione di polente alpine…

Paolo Rumiz: Petruzzelli di Bari. Il teatro risorto a porte chiuse

Il Petruzzelli è rinato dalle ceneri del 27 ottobre 1991, alla faccia di chi ha ordinato quell’incendio e umiliato una città intera. Una rivincita, dunque. Un esorcismo contro le vecchie paure del Sud.

Paolo Rumiz: La nuova battaglia del Piave. Salvarlo dalla sete di pianura

Succedesse in Medio Oriente, in Puglia o Sicilia, pazienza. Ma stavolta la guerra dell’acqua ha raggiunto il posto più inimmaginabile: le Alpi, bastione idrografico d’Europa…

Paolo Rumiz: I nuovi padroni dell’acqua

Non se n’è accorto quasi nessuno: i Comuni sono obbligati a mettere le loro reti idriche sul mercato entro il 2010, e ciò anche quando i servizi funzionano perfettamente e i conti tornano. Articolo 23 bis, legge 133, firmata Tremonti…

Paolo Rumiz: Viaggio al Polo, dove l’orso caccia l’uomo

A Barrow, estremo nord degli Usa, la banchisa si allontana dalla costa e spinge i predatori verso l’abitato. Una vita sotto assedio, tra ossa di balena e teste cornute di caribù, aspettando la lunga notte del solstizio.

Paolo Rumiz: Addio sergente Rigoni Stern

È morto a 86 anni Mario Rigoni Stern. Fino all’ultimo ha difeso le sue montagne e la memoria della guerra e della campagna di Russia, di cui aveva parlato nel suo libro più celebre, Il sergente nella neve.

Paolo Rumiz: Grande guerra. La battaglia dove morì Peter Pan

Nel giugno di novant’anni fa l’esercito italiano respingeva l’offensiva austro-tedesca sul Piave. I luoghi di uno scontro che costò decine di migliaia di morti e che ancora ne trattiene e tramanda i ricordi, i resti, le voci…

Paolo Rumiz: La battaglia degli ultimi pastori. "Questo paese non ci vuole più"

"Parlano tutti di prodotti tipici ma anche se vinciamo premi all’estero qui ci ignorano… Ormai siamo un popolo di portieri e bidelli che rinnegano il proprio passato".

Paolo Rumiz: La fine del Grande Freddo. Cade il confine tra Italia e Slovenia

Dal 21 dicembre 2007 cade il confine tra Italia e Slovenia. L´Europa si riprende un altro pezzo di se stessa rimasto in letargo e noi riabbracciamo una storia perduta.

Paolo Rumiz: Frana una cima delle Dolomiti paura a Sesto

Mancavano pochi minuti alle 9. Il silenzio era perfetto, calma di vento e giornata radiosa. Una di quelle giornate in cui sei certo di andar per montagne con rischio zero. In ottobre niente frane, giurano i valligiani. E invece è arrivato il tuono.

Paolo Rumiz: Sulle tracce di Ercole

In un silenzio impressionante il Rodano va verso la stretta di Beaucaire dove Annibale traghettò i suoi 40 pachidermi; scena raccontata magistralmente da Polibio e immortalata in secoli di grandiose iconografie.

Paolo Rumiz: Annibale. Quel bimbo di Cartagena

Nella città più africana d’Europa, il piccolo Annibale diventa generale. È una sensazione, ma qui sembra che lui ci sia ancora...

Paolo Rumiz: Una dea di nome Cartago

Cartagine è l’unica città mediterranea fondata da una donna, la mitica regina Didone, e forse basterebbe già questo per amarla. Roma la cancellò per mano di Scipione Emiliano e ora è un puzzle di frammenti consumati.

A Paolo Rumiz il Premio Grinzane della Montagna

Paolo Rumiz con La leggenda dei monti naviganti vince la prima edizione del Premio Grinzane Montagna. La premiazione si è svolta il 15 settembre al Forte militare di Vinadio (CN).

Paolo Rumiz: Il Tour de France a pane e acqua chiara

Si chiama Guillaume Prébois, è un giornalista francese di 35 anni che ha deciso di correre 'in purezza' un ante-Tour: farà, il giorno prima e sotto controllo medico, tutte le tappe per dimostrare che il doping non è stato sconfitto.

Menzione speciale del "Premio l'Albatros città di Palestrina" a Paolo Rumiz

La leggenda dei monti naviganti di Paolo Rumiz ha ricevuto la menzione speciale del "Premio l'Albatros città di Palestrina". La premiazione si terrà domenica 1 luglio a Palestrina (Roma).

Paolo Rumiz: La valle delle sorgenti perdute

Il clima che cambia, la grande sete... Abbiamo fatto un test per capire se è vero: una giornata in Valsorda, sotto le crode dolomitiche del Latemar, alla ricerca delle antiche fonti con chi se le ricorda una per una. Ed ecco la febbre della montagna.

Paolo Rumiz: Il ritorno di Dolcino ribelle per sempre

Fu catturato il giovedì santo del 1307 e bruciato sul rogo il primo giugno. Sette secoli dopo, la leggenda dell’eretico che predicava l’uguaglianza, la povertà e la rivolta contro le angherie dei signori feudali è vivissima nelle valli piemontesi.

Paolo Rumiz: La vigna di Noè e le sue sorelle

Produce grappoli da trecento anni, le sue radici affondano per dieci metri nella fertile terra delle colline irpine ma l´origine di questo patriarca va collocata tremila anni or sono nell´Oriente dei racconti biblici...

Paolo Rumiz: Terzani, la casa nomade

‟Tra queste mura è tutto così: dietro ogni oggetto c’è una favola”, racconta il Folco, il figlio di Tiziano Terzani, aggirandosi tra draghi di terracotta, statue di divinità orientali e scatoloni di dattiloscritti.

Paolo Rumiz: L’Italia delle grazie ricevute

Prima gli ex voto mostravano epidemie, cavalli imbizzarriti, serpenti, brigantini dalle vele strappate. Poi… Viaggio nei santuari tappezzati dai piccoli quadri naif che illustrano il pericolo corso e l’intervento salvifico della divinità.

Paolo Rumiz: Addio a Kapuscinski, missione reporter

È morto Ryszard Kapuscinski, uno dei più grandi reporter del mondo. Ha scritto libri e reportage straordinari dall’Africa, l’America latina, dalla Russia sovietica e dalle zone più calde del Medio Oriente.

Paolo Rumiz: Una patria di cartone al vento della Storia

Niente più casa né lavoro, passaporto, pensione. Così uno stimato abitante di Pirano, con l’unica ‟colpa” di essere nato pur sempre in Istria, ma in zona croata, è stato trasformato in un barbone da una burocrazia accecata dall’odio etnico e dal razzismo.

Il Premio Speciale del "Chatwin" a Paolo Rumiz

Il Comitato organizzatore del "Premio Chatwin-Camminando per il mondo" ha assegnato il Premio Speciale "Viaggi di carta" a Paolo Rumiz. La cerimonia di premiazione si terrà il 18 novembre al Teatro Modena di Genova.

Paolo Rumiz: Noi, ragazzi di Budapest ‘56

Jozsef Barna, all’epoca diciassettenne, voleva combattere: ‟Mio padre mi diede una sberla e mi disse: non servono altri morti, vai a servire la patria in ospedale”. Così fece la rivoluzione in corsia, dove ‟era peggio che in strada”

Paolo Rumiz: Tre sbuffi lievi, musica da locomotiva

Montai per la prima volta sulla locomotiva in un’alba di temporale a Firenze-deposito. Era la mitica, italianissima ‟640”, vorace, garretti alti, che aspettava in fondo a un binario. Vi scesi dopo 200 chilometri, completamente trasformato…

Paolo Rumiz: Lawrence d’Italia il colonialista scalzo

Il 3 ottobre a Brazzaville, la città congolese che porta il suo nome, un grande mausoleo accoglierà il corpo di Pietro Savorgnan di Brazzà, caso unico di esploratore bianco onorato dall’Africa Nera.

Paolo Rumiz: Il legno che canta nella foresta degli alberi-violino

Un'alba di fine inverno nella conca di Paneveggio, Dolomiti trentine, con un violoncellista e un liutaio Si va in cerca dell'abete rosso perfetto, quello col diavolo in corpo, che fornirà l'inimitabile materia prima degli Stradivari futuri.

Paolo Rumiz: Etiopia. I guerrieri rasta e l'impero di latta

Quando il 5 maggio 1936 Badoglio entra in Addis Abeba l'inutile e infame guerra fascista all’Etiopia non finisce ma comincia. E oggi gli ultimi resistenti ci raccontano dei cinque anni che impiegarono, scalzi contro i cingolati e gli aerei, a riprendersi

Paolo Rumiz: Israele segreto

Sulle alture riarse a ovest di Ramallah, a un passo dai Territori, c’è la Città del Libro, austera proletaria pacifista e ribelle: senza vecchi, senza orti, senza fabbriche ma soprattutto senza armi.

Paolo Rumiz: Quei 1048 nomi riemersi dalle foibe

Frammenti di vita, pezzi di storia, nomi nuovi che riemergono – come un appello postumo – dopo 60 anni, dal dossier del governo sloveno sulle deportazioni senza ritorno del maggio ‘45 nella Venezia Giulia.

Paolo Rumiz: Animali untori, ventimila anni di grandi stragi

Nell’antica Roma ogni 15 agosto la gente braccava i cani nelle strade e li abbatteva a bastonate… La peste gabbava i controlli cavalcando le pulci dei ratti ma nessuno capì. L’idea di associare animali e pestilenza sarebbe nata soltanto col microscopio.

Paolo Rumiz: Turchia. La cacciata silenziosa dei cristiani

Nella provincia profonda svanisce il laicismo di Stato praticato nelle città. Le comunità armene, greche, siriache, sono guardate con sospetto. Dopo la morte di Ataturk il ruolo di custodi della patria è passato agli imam.

Paolo Rumiz: Un antico pastore guerriero

Son passati trent’anni dall’uscita di Padre padrone e Gavino Ledda, vincitore del premio Nonino 2006, non si dà pace. ‟In fondo - dice - sono stato il primo pastore al mondo a diventare romanziere. Ho percorso 75 mila anni in un colpo solo”.

Paolo Rumiz: La Cina rivaluta Colombo. "Non scoprimmo l’America"

Ci son voluti i cinesi a farci capire che la storia dell’America scoperta dai cinesi era una bufala.

Paolo Rumiz: L’ultimo ponte di barche custode delle acque basse

Nel Mantovano, dove l’Oglio e il Po si incrociano in una trama indecifrabile di canali, chiuse, fontanazzi, golene e argini, a unire le due sponde c’è un’antica struttura galleggiante. Un passaggio unico in Europa, che ora il progresso vuole cancellare.

Paolo Rumiz: Il Paese dei centenari

Invisibili, eppure sempre più numerosi in quest’Occidente tirato a fondo da una perversa demografia che svuota le culle e allunga la vita media. Loro, i più vecchi dei grandi vecchi: i centenari.

Paolo Rumiz: Le trincee padane anti-aviaria

Sembrano generali attorno alla mappa dello sbarco in Normandia. Dicono: bloccare qui, circoscrivere là, congelare la movimentazione a Sud, costruire un cordone sanitario a Nordovest. Dopo l’allarme aviaria in Turchia la Padania erge le sue difese…

Paolo Rumiz: D’improvviso perde la voce la Città di Dio

A Gerusalemme la vigilia di Natale è intima, chiusa nelle case, nella pancia calda della città. Una volta non era così, quando i cristiani erano numerosi e il muro non era stato ancora costruito.

Paolo Rumiz: Voli Cia, la paura della Polonia. "Non siamo più noi a decidere"

L’inchiesta sui voli Cia in Polonia ha portato alla luce un’oscura rete di potere alternativo a quello ufficiale: business, traffici e servizi segreti si intrecciano. Dietro le quinte un gruppo di affaristi uniti dai legami con gli Stati Uniti.

Paolo Rumiz: Polonia, nell´aeroporto del mistero dove nessuno crede al carcere Cia

L´aeroporto di Szymany, Polonia del Nord, è il luogo dove, secondo il ‟Washington Post”, l´Osservatorio per i diritti umani e molta stampa europea, sarebbero stati portati o rinchiusi in catene i terroristi catturati dalla Cia.

Paolo Rumiz: Sacro e profano è il Natale made in Italy

Riti senza tempo La tradizione sta riprendendo quota in tutto il mondo, dal Cile alla Scandinavia. Ma la messa in scena della Natività resta un'arte nostrana, che a Napoli da sempre ha la sua versione più dinamica.

Paolo Rumiz: Storni, i segreti dell'algebra volante

Con l'immagine di una figura geometrica disegnata nel cielo di Roma dagli storni, un bird watcher italiano ha vinto il premio del British Museum per il miglior fotografo di vita selvaggia. Ma dietro lo scatto vincente c'è una storia da scoprire…

Paolo Rumiz: Nel tunnel dell’Alta velocità

Cinquecento metri sotto il passo della Raticosa, tra Firenze e Bologna, si allarga l'ultimo diaframma, il punto più stretto della direttissima che nel 2008 sparerà treni in due ore e tre quarti tra Roma e Milano. Un capolavoro d’ingegneria italiana.

Paolo Rumiz: Tra le anatre del Delta del Po. Il contagio arriverà qui

Viaggio con le migratrici dalle foci del Danubio al Nord Italia, luogo di sosta e ora ‟testa di ponte” del virus H5N1. In Padania mezzo miliardo di volatili in batteria, soggetti a periodiche morie.

Paolo Rumiz: Aviaria. Dalla Cina al mar Nero il lungo viaggio dell´H5N1

Il viaggio del virus killer dal Sudest Asiatico all´Europa è un thriller perfetto, la storia di un fuggitivo imprendibile e mutante. Isolato a Hong Kong nel ‘97, bombardato di vaccini, ha avuto tempo di riorganizzarsi e moltiplicarsi nel formicaio cinese.

Paolo Rumiz: Il Gesù di Damasco

Per gli sciti Cristo annuncerà la fine dei tempi da un minareto nel suk di Damasco. E poco distante da lì vive l´ultima colonia di ebrei. Una donna in nero mi guida alla tomba del Battista. "Noi qui siamo diventati cristiani prima di S. Paolo".

Paolo Rumiz L´islam italiano (3): i musulmani laici del "mare dietro casa"

"In Bosnia la religione conta poco, ma appena passiamo un confine, o arriviamo in un aeroporto, ecco che ci guardano come islamici, ecco i controlli, la paura delle armi. L´Europa non fa differenza tra Sarajevo e Peshawar. Vede i terroristi ovunque".

Paolo Rumiz: Incontro con Gavino Ledda trent´anni dopo

Gavino Ledda, autore di Padre Padrone, parla della sua terra, la Sardegna, dell’importanza del dialetto, attraverso il quale un popolo mantiene le proprie radici, e progetta una riscrittura del libro in sardo.

Paolo Rumiz: Il fiume Po. Quelle gloriose vie d'acqua

Ogni mattina d’estate il signor Alberto Manotti guada il Po davanti a casa sua, approda sull’isola di candida sabbia che la magra del fiume gli regala, la dichiara suo possedimento personale, ci pianta la bandiera rossa con falce e martello...

Paolo Rumiz: I moderati senza voce. L’Islam italiano (2)

La seconda generazione di islamici in Italia. Ragazzi fedeli alla nuova patria ma isolati politicamente. Khalid, 21 anni, nato in Tunisia, italiano: ‟È dura dover dimostrare ogni giorno che non c'entri con gli attentati”.

Paolo Rumiz: L´Islam italiano (1)

Un’inchiesta tra la paura e la rabbia delle moschee italiane dopo gli attentati a Londra. Per provare a riprendere le fila di un dibattito che ormai è fatto di sole grida.

Paolo Rumiz: Srebrenica. Cronaca di un massacro che nessuno vuol ricordare

Tutti noi sappiamo dov’eravamo l’11 settembre 2001, quando arrivò la notizia dell’assalto alle Torri gemelle. Pochissimi ricordano dov’erano l’11 luglio 1995, quando cadde Srebrenica e iniziò l’ultimo massacro del secolo.

Paolo Rumiz: Viaggiare. Il coraggio di affidarsi alla magia dell´ignoto

Se una notte di luna, in Grecia, non avessi seguito un vecchio che voleva indicarmi qualcosa in fondo a una valle, non avrei mai trovato un enorme ulivo di tremila anni, uno più antichi della Terra.

Paolo Rumiz: Gli extraitaliani

Sono gli immigrati di seconda generazione, che lottano per integrarsi e avere successo. Questa è la storia di Manar.

Paolo Rumiz: Nel deserto dei canali in secca Venezia mostra le sue rughe

Con l´acqua alta, Venezia si culla nel suo elemento, si veste del suo mito. Venezia in secca, invece, è una città nuda, una gran dama coperta di cerone che svela le sue magagne.

Paolo Rumiz: “Made in China”. Intervista a Marco Paolini

"In Cina, se un articolo costa 200, le macchine, i materiali e l´ammortamento degli stampi costano undici. Ma l´inverosimile è che la manodopera costa uno! Uno su duecento! Profitti incredibili?"

Paolo Rumiz: Quando il Piave mormorava anche per i soldati austriaci

La grande guerra. Un secolo dopo spunta la canzone gemella scritta dai nemici. Il testo finora sconosciuto eseguito per la prima volta a Redipuglia. La musica composta dall’autore della Vedova allegra.

Paolo Rumiz: Trieste tricolore, festa dimezzata. Così la destra cancella la storia

Il 26 ottobre si celebra il cinquantenario del ritorno della città all'Italia. Tra le manifestazioni dimenticate, la Resistenza e le leggi razziali. Concerti, mostre, feste e cabaret: un calendario fitto che fugge da una ricostruzione storica completa .

Paolo Rumiz: Il giallo del papà della mummia. Ha voluto fare la fine di Oetzi

L'escursionista che tredici anni fa ritrovò l'uomo di Similaun è sparito nella tormenta. Era ancora in causa col Suditirolo per la ricompensa. Bolzano lo aveva cancellato: ora tutti parlano di lui.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. La fine del Mediterraneo

La battaglia e la vittoria non servirono a nessuno, ma a Lepanto morì il Mare nostro. La Spagna si ributtò sull'Atlantico in cerca d'oro. A Venezia e a Istanbul cominciò una lunga, splendida decadenza

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. La madre delle battaglie

Ecco Lepanto, cerchiamo lo specchio di mare del terribile scontro di flotte. Le due muraglie di vele sono lì, sul mare è sceso un tremendo silenzio. Le ammiraglie si salutano con un colpo di cannone, poi parte la mattanza.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Lepanto, sconfitta di tutti

Scontro di civiltà? Penso ai disastri mentali che ha fatto la Fallaci con i suoi libri. Vorrei avere accanto Terzani, ma Tiziano non c'è più. Perché Lepanto è diventato un giocattolo della Destra? Semplice, perché hanno lasciato che lo diventasse.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Corfù, i fantasmi di Venezia

Sull'isola greca cambia tutto: cicale, fichi, lenzuola al vento, rumor di stoviglie. Tutto diventa accomodante in Grecia, culla del pensiero occidentale ma fedele alla mediterraneità, dunque alla capacità di capire l'Oriente.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Aria d'oriente cruenta e dolce

Andiamo alla battaglia, a Lepanto, al luogo del gran massacro. Il vento gira e porta odori di montagna ma secchi e roventi, gli stessi degli altopiani asiatici Cominciano le visioni: nel buio un gavitello sembra una donna che urla e si sbraccia.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Albania, far west adriatico

A Durazzo ci fanno girovagare per il porto in cerca di un posto-barca che spunta solo dopo la paziente intercessione della Marina italiana. C’è lo struscio più pazzo del mondo: file di Mercedes ultimo modello e carretti tirati da asini.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Sulla costa delle Aquile

Dal Montenegro all'Albania: il conto alla rovescia per Lepanto si fa serrato. Verso Durazzo su un mare deserto e malfamato per via di briganti e scafisti, senza carte nautiche perché quelle buone, le austroungariche, oramai sono introvabili.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Vela rossa per il Montenegro

In alto, muraglioni medievali, grandiosi, fatti da un italiano. Al largo, il mare del Montenegro. Sotto, i pescatori, ignorati dal mondo. Parlano raguseo, un misto di croato, veneto e qualcos'altro che pare ellenico.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Un mare pieno di disordine

Creste bianche, regolari come un quadro orientale. Disordine del mondo che comincia a sud di Ragusa, ancora butterata dai buchi dei mortai del '91. Un mondo verso cui pochissimi accettano di far vela.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Mostar, il ponte ground zero

Da Curzola, che i turchi devastarono alla vigilia di Lepanto, a Sabbioncello e allo straordinario, antico cimitero di Nostra Signora del Carmelo Siamo su una linea sismica di battaglie tra oriente e occidente.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. La frontiera insanguinata

Lampi nella notte dietro al Velebit, l'inizio della grande muraglia delle Alpi dinariche che per mille chilometri corre lungo la costa dell'Adriatico Ancora 140 anni fa là dietro c'era il Turco.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. L'arcipelago delle isole calve

Grazie a piccoli, impercettibili segnali Il mare sembra la cassa toracica di un gigante. L'arrivo di un traghetto qui è sempre un evento. Che strano sentirsi offrire un caffè turco da queste parti.

Paolo Rumiz: La rotta per Lepanto. Il labirinto chiamato Dalmazia

Sembra un posto qualsiasi del Mediterraneo, invece è la combinazione irripetibile di Venezia, spirito slavo, Grecia, pirateria e ordine austriaco. Mare deserto, senza porti, monumenti, cattedrali: un fiume di sangue blu per far trionfare Venezia.

Paolo Rumiz: A Lepanto, sul mare della storia

Isola di San Giorgio, il posto più bello del mondo la notte prima di salpare: neanche un turista e davanti Venezia che luccica dalla Giudecca all´Arsenale, La meta è Lepanto, che come ogni luogo del mito nessuno sa bene dove sia.

Paolo Rumiz: I forzati della sala macchine

La rotta per Lepanto. A Pola il motore della nostra barca si rompe e proseguiamo a bordo di una nave che sembra, in piccolo, quella de La leggenda del Pianista sull'oceano. Ma la sorpresa vera è nelle sue viscere…

Paolo Rumiz: Arsenale, leggenda dimenticata

Rotta per Lepanto. Sottocoperta bolle il caffè, fuori la città dorme e tutto già parla del Turco. La riva degli Schiavoni, mitico imbarco per l'Oriente; il canale d'uscita dell'Arsenale, dove si armavano anche venti galere al giorno.

Paolo Rumiz: La baia delle navi fantasma

Rotta per Lepanto. L'ecoscandaglio si impenna di colpo, a sette miglia dal porto di Pola: siamo sopra ilBaron Gautsch, la prima nave colata a picco nella Grande Guerra…

Paolo Rumiz: La fabbrica dei veri marinai

La rotta per Lepanto. Una giornata a Lussino. Vicoli pieni di vento e lavanda, piazzette con panche ombreggiate. Una chiesa col soffitto identico alla carena di un veliero. Qui sono nati capitani di mare e velisti come in pochi altri luoghi al mondo.

Paolo Rumiz: Mostar, Bosnia. La città è ancora divisa

Quasi ultimata la ricostruzione del Ponte Vecchio. Lo Stari Most, era il simbolo dell'incontro fra Oriente e Occidente, fra cattolici, musulmani e ortodossi. Proprio per questo, durante la guerra, fu abbattuto.

Paolo Rumiz: Quell'insurrezione dimenticata

Alina Karpowicz, 82 anni splendidi e due occhi pieni di luce, racconta: ‟Il primo agosto '44 ci rivoltammo contro i nazisti perché non volevamo essere liberati dai russi. L'Armata Rossa arrivava, bisognava fare in fretta, e Varsavia insorse”.

Paolo Rumiz: Il colpo di pistola che cambiò l'Europa

Il 28 giugno 1914 un giovane serbo uccide l'arciduca Ferdinando. Si chiudeva così un'epoca e se ne apriva una ben più terribile.

Paolo Rumiz: D-day. La Francia che non dimentica

Gli americani "Nel ‘44 vennero per liberare - dice Walter Tomada, un italiano che ha ispezionato ogni metro di costa - oggi hai l'impressione che siano venuti per essere liberati. Liberati dalla paura di sentirsi in un territorio ostile".

Paolo Rumiz: Normandia, la memoria dei vinti nel cimitero dei soldati tedeschi

C'è qualcosa di nuovo oggi in Normandia. Non è solo il ricordo della Liberazione, è anche la liberazione del ricordo, quello dei tedeschi. Ci sono voluti 60 anni. Un tempo fisiologico, quello che serve al racconto per diventare storia.

Paolo Rumiz: Business e turismo di guerra. Un milione alla festa del D-day

Anniversario dello Sbarco in Normandia. Tutti in divisa: marciano, cucinano, montano tendopoli. Il "marciapiede della libertà" dell'Europa è ormai una macchina turistica.

Paolo Rumiz: Waterloo, la storia ribaltata è l' ultima vittoria di Napoleone

Le leggenda del condottiero rivivrà nel vecchio campo che sarà quasi lo scenario di un film Duecento anni dopo la battaglia che segnò la fine dell' Imperatore, il Belgio recupera l' area e ne fa un business turistico. Nel nome del grande Corso.

Paolo Rumiz: Fuochi, santi e serpenti per esorcizzare la pioggia. Diluvi o siccità, tornano riti antichi contro il tempo 'matto'

In questo maggio troppo bagnato ecco rispuntare preghiere e invocazioni che spesso si rifanno a credenze pagane per rimettere ordine tra cielo e terra L' Italia profonda borbotta preghiere piene di parole dimenticate.

Paolo Rumiz: Sloveni in festa, friulani freddi e a qualcuno il confine manca.

Le frontiere stanno sempre nella testa prima che sul terreno. Specialmente quella italo-slovena; l' unica d' Europa dove l' allargamento a Est coincide sia col vecchio muro tra i Blocchi sia col fronte della Grande Guerra.

Paolo Rumiz: Gorizia. Cade l'ultimo muro d'Europa

Che cos' è veramente Gorizia, tagliata per più di mezzo secolo da un confine assurdo che cadrà il primo maggio, con l' ingresso della Slovenia in Europa?

Paolo Rumiz: Le paure della nuova Europa

Viaggio ai confini tra la Polonia e la Germania, dove i ricordi della guerra non sono ancora del tutto cancellati.

Paolo Rumiz: Un reportage su un operaio vittima di un incidente sul lavoro

In mostra nei cantieri del Nordest il singolare fotoreportage di un´esistenza solo immaginabile. La modella è l´amica del cuore del ragazzo. La tenuta da cantiere del giovane schiacciato da una lastra di cemento diventa protagonista di un´assenza.

Paolo Rumiz: Lingua blu, il giorno della rivolta

La protesta davanti al ministero della Salute. Allevatori da tutta Italia a Roma: "Fermate il vaccino killer", "Quel farmaco uccide le nostre pecore".

Paolo Rumiz: Un farmaco fa strage di pecore

Gli allevatori denunciano: il virus "lingua blu" diffuso da un medicinale imposto dal governo.

Paolo Rumiz: Venerdì di tormenti in moschea. Siamo contro la violenza

Disagio per i leader più estremisti: "La stampa gli dà spazio, eppure sono lontani da noi". Una mail parla di "resistenza". Replicano i giovani musulmani: le truppe portano aiuto.

Paolo Rumiz: L'Italia che convive con il velo

Un viaggio tra le donne con il chador che rivendicano il diritto alla loro diversità.

Paolo Rumiz: Quei ponti della nuova Europa

Bruxelles vara le grandi opere: 56 progetti. Ma l'Italia si è mossa troppo tardi.

Paolo Rumiz: Un pulitzer da buttare

Il ‟colpevole” liquidò come inesistente l'olocausto dei contadini massacrati in Russia 70 anni fa. Il ‟caso” del '32 riguarda Walter Duranty corrispondent del ‟New York Times” nella Mosca di Stalin. E' in gioco il ruolo dell'Ucraina, esclusa dall’Europa.

Paolo Rumiz: Mostar e il ponte che non unisce più

A Mostar la ricostruzione del monumento distrutto dieci anni fa non sana le ferite della guerra.

Paolo Rumiz: Amiata, taglialegna slavi per far risorgere il bosco

Nelle foreste rese celebri dallo scrittore Cassola un popolo di nuovi boscaioli Macedoni, kosovari, serbo-montenegrini, bosniaci. E la collina ricomincia a vivere.

Paolo Rumiz: Nero, senegalese, saldatore è il perfetto operaio lumbard

Sono operai siderurgici, tornitori, addetti di fonderia: "E lavorano contenti". Continua il viaggio nei popoli "alieni" che fanno ricca l´Italia. Gli industriali bresciani hanno scoperto che il Senegal ha un´etica del lavoro quasi tedesca.

Paolo Rumiz: In fondo al lago che non c´è più

Vajont. La diga ormai sembra un fossile, eppure l´Enel è pronta a usarla ancora appena il ricordo dei morti scotterà un po´ meno.

Paolo Rumiz: Viaggio tra i sikh adottati dalla Padania

Sikh, gli indiani di Padania padroni del latte made in Italy. Vegetariani, barba lunga e turbante colorato. Sono ventimila, vivono da anni nelle campagne tra Mantova, Parma e Reggio Emilia. E parlano lumbard. Viaggio nei popoli che ci fanno ricchi.

Paolo Rumiz: Il falò delle leggende

A far ardere questo rogo da streghe c'è Mauro Corona, un fauno barbuto che è l'alpinista-narratore più noto del momento...

Paolo Rumiz: Ulisse sul Monte Bianco

Si chiamava proprio come l’eroe di Omero, il custode del rifugio Couvercle negli anni Sessanta. Ora però che l’orda dei Proci ha invaso la sua casa è tornato a valle. Il clima sahariano ha cambiato le cose perfino quassù…

Paolo Rumiz: La scala del grande vecchio

Si chiama Calà del Sasso: 4444 gradini che salgono dal fondovalle, quasi una pista di bob che serviva a calare i tronchi per farli navigare fino a Venezia…

Paolo Rumiz: Il treno dei ghiacciai

Odora di sapone, cioccolata e abete la ferrovia che collega l’Engadina all’Italia. Si scollina a quota 2256, sullo sfondo i quattromila di roccia e neve del Bernina…

Paolo Rumiz: Sulle orme dei cosacchi

In Carnia, piccolo paradiso in quota segnato da ricordi dolorosi. Dove è facile farsi sorprendere da temporali improvvisi e incontri inattesi Da qui, alla fine della guerra, passarono gli ucraini sconfitti, cui Hitler aveva promesso il Friuli…

Paolo Rumiz: I barbari delle montagne

Alla base del torrione sono incisi i nomi di 45 tribù sconfitte. Ma oggi i nuovi barbari stanno nell'anarchia di cemento, casinò, piscine e yacht della Costa Azzurra. Il viaggio finisce ai piedi del Trofeo delle Alpi, sopra Montecarlo...

Paolo Rumiz: Gli ammutinati della Valmaira

E' perfetta per nascondersi, il mito racconta che i primi abitanti furono gli imboscati della Legione Tebea, che si erano ribellati all'ordine di uccidere i cristiani...

Paolo Rumiz: Il ghiacciaio alla deriva

Il Belvedere, sotto la parete est del Monte Rosa, è l'unico ghiacciaio delle Alpi che, invece di ritirarsi, avanza addirittura di trenta centimetri al giorno. Avanza a causa del caldo!

Paolo Rumiz: Bavona, la valle del buio

Gli abitanti hanno deciso di fare a meno dell' elettricità. Caso unico e paradossale in questo cuore idroelettrico d' Europa…

Paolo Rumiz: La guerra della mummia

Il rifugio Brandenburger Haus, a quota 3272, sta alto e solitario come una fatamorgana sopra uno scoglio immobile tra distese di ghiacciai…

Paolo Rumiz: Migranti made in Italy

Curino ha seicento abitanti e 26 chiese ma il paese vero è altrove: sono le tremila anime della diaspora sparse tra Francia, Svizzera, Stati Uniti, Sudafrica, Argentina…

Paolo Rumiz: La voce dello Stelvio

In sella alla bicicletta prima dell’alba inseguendo il mito di Coppi, poi il sole sbuca e ci scalda. La bellezza di quel che ci sovrasta è una calamita che tira verso l'alto…

Paolo Rumiz: L'ospizio dei fantasmi

Visto da fuori l’edificio è un prisma perfetto. Dentro è un labirinto di muri curvi, passerelle, bugigattoli, scalette. "Abbiamo i nostri segreti", sorride il priore. Da mille anni la porta dell'Hospice sul passo del Gran San Bernardo è sempre aperta...

Paolo Rumiz: C'era una volta il passo

A piedi verso lo Spluga, un tempo Passo dell'Orso, re dimenticato dei valichi alpini. Nella storia cinque strade si sono intrecciate per condurvi il viaggiatore…

Paolo Rumiz: Le dolci Alpi del Sud

Ecco la vecchia Francia che fa innamorare: profumo di pane, rumore di stoviglie sulla strada, i platani, lo struscio. E l'albergatore fa l'elogio della lentezza...

Paolo Rumiz: In cordata con Haider

Arriva su una jeep bianca, è griffato dalle scarpe allo zaino. Andiamo a scalare la Hochstuhl, la piramide rocciosa che chiude la valle, tutta di sua proprietà.

Paolo Rumiz: Caccia al camoscio bianco

In bici verso la Slovenia, passando dalla stretta di Caporetto, tra monti bastardi da bracconieri e sotto un cielo elettrico che sparge caldo e fulmini.

Paolo Rumiz: Alpi, la sorgente segreta

La sella da dove comincia la catena alpina si chiama Vrata, che in slavo vuol dire porta: sta a sud-est del Monte delle Linci, a picco sul fiordo di Buccari.

Paolo Rumiz: Tremila chilometri in fuga sulle Alpi

Succede prima dell´alba, quando i piano-bar chiudono, le spogliarelliste vanno a dormire e la flotta dei pescherecci croati rientra in rada. In quel momento, ad Abbazia, in fondo all´Adriatico, i profumi formano un cocktail speciale.

Paolo Rumiz: Il Danubio degli altri

Dalle guerre jugoslave in poi il grande fiume è spezzato in due. A Nord via d'acqua della ricca Mitteleuropa. Oltre il confine ungherese, testimone deserto della condizione di chi dall'Unione allargata è rimasto fuori: Serbia, Croazia, Bulgaria, Romania.

Paolo Rumiz: Friuli, fine del sogno leghista

«Vedremo se sarà un´aquila o un tacchino», ghignava Bossi alla vigilia del voto. Il volatile era Sergio Cecotti, il transfuga della Lega che, di fronte ai ripetuti sbarchi di Berlusconi in Friuli, aveva lanciato il celeberrimo «allarme-visitors».

Paolo Rumiz: La festa di Trieste e Udine per "el ribalton"

Che liberazione per il popolo del centrosinistra, in piazza Unità, la piazza del Duce, di Almirante e di Fini. Una Trieste irriconoscibile, balneare, che esplode, diventa Rio, carnevale, trombette, bandiere... in tandem fenomenale con Udine.

Paolo Rumiz: Sul Dio Fiume retrocesso a un rigagnolo di liquami

La ghiaia che avanza, il tanfo che sale: scappano perfino le nutrie. Chi conosce queste acque ha smesso di andare a pesca. In compenso sono aumentati arenili e bagnanti domenicali.

Paolo Rumiz: Treviso, sfonda la Lega dei "duri"

I "serenissimi padani" ribaltano l´umiliazione del 2001 da parte di Forza Italia. Pesanti battute sulla Campagner: "L´orsetta farà la fine del coniglio". A Vicenza in testa l´azzurro Hullweck, primo cittadino uscente.

Paolo Rumiz: Il saccheggio di Bagdad

Il ministero del petrolio subito protetto dai carri armati; il museo archeologico lasciato al saccheggio, con i soldati Usa che ridacchiano. Il sospetto di un abisso culturale dietro alla guerra di Bush ti fulmina con questa doppia immagine da Bagdad.

Paolo Rumiz: Austria, un Haider dimezzato salva il potere della destra

Schuessel propone ancora un governo nero-blu. Ora può persino permettersi di accogliere nel suo governo i parenti dei suoi avversari più accaniti, per "tenerli in ostaggio".

Paolo Rumiz: Mestre, quei Tir bloccati dal traffico un fiume di "schei" a passo d´uomo

Il traffico è una fila di processionarie immobili e sempre più gente sceglie il treno. Ma l´allargamento della strada invocato da tutti nei fatti è osteggiato da molti.

Paolo Rumiz: Friuli, il Polo in crisi di nervi la devolution è finita ad Arcore

La scelta del candidato governatore spiazza i big locali. Forse stasera il verdetto alla "cena del lunedì".

Paolo Rumiz: "Noi, italiani di ritorno"

Si passano cd di musica australe, furtivamente, come fosse coca, per vincere la nostalgia. Hanno sempre freddo, un freddo negro di tristezza, non ci stanno proprio nel nebbione del Nord, tra le formiche padane.

Paolo Rumiz: Quel no alla guerra gridato con passione

A quella grande festa delle grappe e della cultura che è il premio Nonino si è parlato di pace con un´enfasi inedita, che ha fatto scendere sui seicento invitati prima attimi di silenzio, poi liberatori applausi.

Paolo Rumiz: Trieste come San Pietroburgo così si vive prigionieri del pack

La gente è chiusa in casa da tre giorni. Quando esce ruzzola per strada come un bob. Il Comune s´è arreso alla sua Siberia, ora non basta lo spartineve ma serve il piccone.

Paolo Rumiz: Viaggio in gommone sopra i tetti delle auto

Pordenone. Il gommone passa in silenzio per via San Giuliano, e all´incrocio con via Mestre gratta il tetto di un´automobile. Non si vede niente di sotto, il vigile del fuoco scandaglia il fondo alla cieca.

Paolo Rumiz: Affonda la stella di Haider

Il leader populista accusato dai suoi di aver distrutto l'immagine della Fpoe. Resa dei conti nel partito e la destra torna moderata.

Paolo Rumiz: I microcosmi remoti del Baltico

Se avete il sospetto che la fede antica non stia nelle piazze strapiene, nel marmo delle cattedrali o nelle grandi metropoli, ma nelle periferie, nei villaggi dimenticati ai confini ultimi dell’impero, allora visitate la mostra «Genti di dio» a Roma.

Paolo Rumiz: L´inferno dei ragazzini schiavi

Storia di Enver, quattordici anni, arrivato in Italia un anno fa. Da allora è parcheggiato a Genova, dove si arrangia come può. Nel frattempo gli hanno proposto di spacciare e di prostituirsi, ma lui voleva solo un lavoro.

Paolo Rumiz: Gela, la sfida dei baby operai

Portano i calzoni corti ma sono uomini fatti. Si massacrano di fatica per salvare se stessi e le loro famiglie Raccolgono pomodori, scaricano casse di frutta, puliscono pavimenti di macellerie e scale di condomini Meglio sfruttati che mafiosi.

Paolo Rumiz: I sans papiers del sindaco di Treviso

La gente litiga davanti alla chiesa occupata, tra le preoccupazioni degli industriali e gli appelli della Curia. Il sindaco e la "razza Piave" sul sagrato la città si divide.

Paolo Rumiz: Italia e Ue al centro delle tempeste globali

Alla vigilia del vertice di Johannesburg intervista a Mohamed H.A. Hassan, sudanese, che dirige l’Accademia del Terzo Mondo, l’unica organizzazione europea chiamata a stendere l’agenda del vertice.

Paolo Rumiz: La grande fuga dei bianchi

Già centomila "cervelli" hanno lasciato il paese: un danno da 300 milioni. E i giovani neri cominciano a vedere gli ex padroni come garanzia di stabilità. Le autorità denunciano settanta omicidi al giorno. I ricchi vivono rinchiusi nelle case.

Paolo Rumiz: Monza, la Vandea della Brianza che ha tradito Berlusconi

Il timore della cementificazione e la scelta di un candidato imposto dall´alto hanno alienato al centrodestra i consensi della città. E ora la Lega si smarca: faremo opposizione, ma sarà costruttiva.

Paolo Rumiz: La tragedia del Vajont

A quarant´anni dalla tragedia della diga vengono riprese le ricerche di un pullman di turisti. Pochi mesi dopo la frana un ruspista disseppellì il mezzo. Ma per paura ricoprì tutto e non disse nulla. L´uomo ha tenuto il segreto per 38 anni.

Paolo Rumiz: Ebrei di Francia

L´antisemitismo nascosto nelle strade di Parigi. Aggressioni e attentati dagli Champs Elisées alla periferia. E c´è chi si rifugia nel Front National.