Michele Serra: Occhio ai porcini allucinogeni

05 Maggio 2004
Il giro di vite del governo sulle droghe è stato deciso dopo una verifica scientifica molto approfondita: gli esperti hanno scoperto che un consumatore di cannabis, ammanettato, non solo non riesce a fumarsi uno spinello, ma sette volte su dieci si incendia la camicia accendendo il fiammifero.
L'equiparazione tra droghe leggere e droghe pesanti è stata dimostrata con un esperimento inoppugnabile: in presenza del vicepremier Fini, sono stati messi sui due piatti di una bilancia un chilo di eroina e un chilo d'erba, dimostrando che pesano uguale. Secondo questo principio, è stato aggiornato l'elenco delle sostanze vietate.

Cocaina.
Riunita al ‟Gilda”, la commissione governativa formata da Gianfranco Miccichè e Ignazio La Russa ha potuto appurare la micidiale pericolosità della polvere bianca: basta un colpo di vento per farla cadere sul pavimento, e nel tentativo di raccoglierla, specie in ambienti male illuminati come i locali notturni, è facile procurarsi brutte ecchimosi battendo la testa contro i tavolini. Allo studio un ‟lodo D'Annunzio-Pitigrilli” che rende comunque lecito, negli ambienti della destra più virile, il consumo di cocaina in segno di rispetto delle tradizioni patriottiche.

Eroina.
Ormai fuori moda, il mercato ha dovuto aggiornarsi: per l'eroina non si può più parlare di assunzione vera e propria, al massimo si tratta di contratti interinali tra i boss e i consumatori-spacciatori.
Gli eroinomani sono in genere poveri e a bassa scolarità, poco interessanti come target pubblicitario e ormai abbandonati anche dagli inserzionisti della mafia. Molto difficile il recupero terapeutico: tra il carcere e don Gelmini, quasi tutti scelgono il carcere.

Ecstasy.
Disponibile in migliaia di formati, dalla monopasticca da una libbra che può far sballare perfino un buttafuori rumeno al Flacone Convenienza per scolaresche, l'ecstasy ha effetti psicotropi sconvolgenti soprattutto sul linguaggio: frasi come "sbarba, ci brilliamo una pasta?" possono essere pronunciate solo da persone che non hanno più nulla di umano. Molto temibili anche gli effetti sulla guida: è impossibile tenere il volante in mano mentre si cerca sotto il tappetino una pastiglia, telefonando allo spacciatore per chiedergli se per caso ne ha un'altra e manovrando l'autoradio per cercare disperatamente uno stornello romano dopo sette ore di house-music.

Funghi.
Richiesti solo dai suonatori di bongo e dai traduttori italiani di Timothy Leary e Castaneda, i funghi allucinogeni sono un consumo residuale, anche se la New Age li sta riportando in auge: ingerendo le psilocybe messicane si vedono le anime dei capi Navajo, con l'amanita muscaria si può conversare con gli gnomi celtici, ma è solo grazie ai porcini surgelati sulla pizza quattro stagioni che si può incontrare, in una sola notte, un intero reparto del policlinico. Il governo intende effettuare verifiche anche sui normali champignon da insalata: messi in tasca, gli esemplari più grossi sono usatissimi nelle discoteche più cheap per simulare l'erezione. Gli esperti governativi hanno notato che, stranamente, quest'ultima pratica non è diffusa tra le ragazze.

Nandrolone.
Insieme agli altri steroidi, il nandrolone furoreggia tra gli sportivi. Può portare anche al raddoppio del volume corporeo, e sono gli stessi gestori delle palestre a collaborare con gli inquirenti perché la maggioranza della clientela non riesce più a entrare dalla porta. Recente il primo caso (vero, lo giuro) di doping tra i giocatori di bocce, si indaga anche tra i partecipanti al campionato di Scrabble e nel mondo dei concorsi ministeriali: recentemente, a Roma, una ragazza ha consegnato ai commissari il suo tema di concorso completo di scrivania e sedia. Poiché gli steroidi ingrossano tutte le parti del corpo, tranne il cervello, il governo considera comunque queste sostanze dopanti come un pericolo minore.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …