Michele Serra: Il serial killer vien dalla campagna

11 Giugno 2004
Tra le domande del secolo, non ultima viene questa: come può diventare capo dei satanisti uno di Gallarate? Noi moderni, per generazioni, abbiamo supposto che la sentina di ogni disturbo sociale fosse la metropoli. Beh, ci siamo clamorosamente sbagliati. Totò Riina e gli altri boss vengono da paesini pietrosi e anche se hanno il Rolex paiono appena reduci dalla sagra del fico d'India. Pacciani e i compagni di merende erano tipici abitanti del pittoresco rurale toscano, quello che piace tanto agli inglesi perché non hanno mai visto scuoiare un coniglio, ammazzare il maiale o peggio un padre contadino discutere con una figlia. I serial killer e gli unabomber del Veneto abitano in linde cittadine, si addormentano al suono del campanile e si svegliano incazzati neri, con una prostituta nel freezer e la mamma che rigoverna la casa.
Mussolini era di Predappio.
Si consideri che gli esorcisti operano quasi tutti in parrocchiette tra i castagni, dove gli indemoniati possono ululare indisturbati "li mortacci tua" in aramaico e in sanscrito senza turbare i regolamenti condominiali, e gli astanti possono vomitare direttamente nel torrente dove si allevano le trote "come una volta".
Cercate in provincia. Frugate tra le fratte di biancospino. Scavate nei pioppeti. È lì che si annida il Male. Pare, ad esempio, che la vera capitale del satanismo italiano sia Mezzofinasco, località prealpina famosa per la produzione di bomboniere da matrimonio. A Mezzofinasco, da generazioni, tutti lavorano nella bombonieristica, nelle macchine per bombonieristica e nell'accessoristica per bomboniere. Già questo, secondo gli psicologi, è una fortissima causa di abbrutimento e di depressione, e chiunque sia mai entrato in un negozio di accessori per sposi sa di che cosa stiamo parlando. (Più in generale, si pensa che il famoso ‟disagio del Nord-est” sia direttamente proporzionale al prodigioso squallore di quanto in quelle terre si produce: provate voi a fabbricare ogni giorno 300 schiaccianoci a forma di gnomo, o 20 appendiasciugamano finto-impero, e poi venite a dirmi se siete felici). A questo si aggiunga che i cinesi, negli ultimi anni, hanno prodotto bomboniere più economiche (con confetti in ghisa incoporati) e molto più brutte, requisito indispensabile per sfondare sui mercati mondiali.
Il sistema-paese, a Mezzofinasco, è dunque entrato in crisi. La benzina basta appena per la prima macchina, in genere una Mercedes cabriolet, e i giovani del posto cominciano a vendersi l'un l'altro la seconda macchina, sempre una Golf nera. Si organizzano gimkane notturne, ma il paese è lungo 150 metri, illuminato male e strapiombante sul fiume, e va a finire che per potere innestare la terza è necessario essere sopravvissuti all'impatto con il greto. Anche il tradizionale lancio di sassi dal cavalcavia non si può dire che abbia davvero sfondato, nonostante il sindaco abbia costruito apposta un enorme cavalcavia con finanziamenti Cee. Da Mezzofinasco, infatti, passano solo due o tre automobili ogni notte, e per centrarne una è necessario pernottare all'addiaccio. Le madri di Mezzofinasco che portano la felpa ai figli infreddoliti sul cavalcavia hanno anche fondato un'associazione.
Che c'entra questo col satanismo? Pare che un giovane del paese, per errore, abbia letto il libro di un prete esorcista, abbandonato in uno scompartimento ferroviario. C'era scritto che se si ascoltano i dischi di Marilyn Manson all'incontrario, si possono udire formule sataniche. Il giovane provò ad ascoltare un disco di Manson all'incontrario, cioè camminando all'indietro con le cuffie al massimo volume. Non udì formule sataniche, ma inciampò nel tavolo del tinello e battè la testa. Cominciò a sacramentare fortissimo, e i suoi amici, in strada, suggestionati dalla gragnuola di bestemmie in mezzofinaschese, fondarono una setta satanica e uccisero 25 persone.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …