Gabriele Romagnoli: Olimpiadi - Di padre in figlio

24 Agosto 2004
Ieri qualcuno mi ha chiesto: è possibile diventare campione olimpico senza che almeno uno dei due genitori ti ossessioni con l'idea? A occhio, la risposta è no. Prendete il pugile americano Ron Siler junior, per esempio. Ron senior è quello nell'angolo. Quando Senior nacque, la madre lo portò al padre e disse: «Tieni». Il padre lo portò dalla nonna e disse: «Tieni». La vecchia lo portò da un'amica che aveva un bordello e disse: «Tieni». Senior, da ragazzino, lavava le macchine ai clienti mentre erano dentro. Quando mise incinta una Sharolynne del Tennessee fece un patto: «Se ci molliamo, Junior lo tengo io». Due anni dopo era su un Greyhound col bambino. Non si lasciarono mai. Junior dormiva in un cassetto accanto al letto di Senior. A 7 anni lo aiutò ad attraversare la strada per riportarlo a casa ubriaco dal bar dove aveva vinto troppi bourbon giocando a scacchi. Cambiarono undici abitazioni, persero quella dei servizi sociali perché Senior aveva spacciato. A 13 anni anche Junior lo fece. Senior andò a prenderlo alla polizia. Non gli fece la lezione, cercò di insegnargli altro. Comprò un sacco e lo appese in mezzo alla sala. Disse: «Datti da fare con questo». Gli legò la mano sinistra dietro la schiena e consigliò di tirare il jab di destro. Oggi è il suo colpo migliore. Senior ebbe altri 9 figli, da un numero di donne non verificato. Junior, che ha 24 anni, ne ha già 5, da due madri diverse. Se vince, l'ossessione del padre avrà contato. Ma quel che conta davvero è che, se lo suonano, Senior attraverserà il ring per riportarlo a casa.

Gabriele Romagnoli

Gabriele Romagnoli (Bologna, 1960) Giornalista professionista, a lungo inviato per “La Stampa”, direttore di “GQ” e Raisport è ora editorialista a “la Repubblica”. Narratore e saggista, il suo ultimo libro è …