Vittorio Zucconi: Compleanno di guerra

07 Settembre 2004
Al Presidente George W. Bush
The White House
1600 Pennsylvania Avenue
Washington DC 20500
26 maggio 2004.

Caro signor Bush, due giorni fa ho compiuto 26 anni. Non ho fatto nessuna festa, non ho mangiato nessuna torta, non ho aperto nessun regalo, perché mio marito non era qui con me e non avevo nessuna voglia di festeggiare senza di lui. Sono andata a letto da sola, sdraiandomi sul divano del soggiorno dove dormivo con la televisione accesa sul canale di notizie 24 ore al giorno Msnbc per sapere sempre le ultime e perché vedere quelle scene dall'Iraq mi fa sembrare di essere un po' laggiù con lui.
Sei settimane fa, mio marito, che è in servizio dentro la Zona Verde di Bagdad con una compagnia della Guardia Nazionale dell'Ohio, mi aveva telefonato per dirmi che era finita, che il 28 maggio sarebbe stato congedato e il 31 del mese sarebbe tornato da me.
Siccome il mio compleanno era il giorno 24, e ormai mancava poco al suo ritorno, ho deciso di rimandare la festa e aspettare che lui tornasse, visto che dopotutto era soltanto una questione di una o due settimane. Ma in vista del suo arrivo, per non buttare proprio via il mio compleanno, avevo deciso di spendere un po' di quei soldi che lui mi manda per campare, perché io non riesco a trovare un lavoro regolare, proprio per lui, facendomi bella.
Ero andata dal pedicure e dalla manicure, poi dal parrucchiere per tagliarmi i capelli in modo che poi, il giorno del suo ritorno, mi bastasse lavarli e sistemarli in casa per essere in ordine. Mi ero fatta fare una depilazione professionale, per indossare il bikini e la biancheria sexy che piace a lui ed ero andata al mercatino delle pulci dove spesso vado a vendere qualche vecchio vestito e qualche cosa che non serve più, per arrotondare.
Un venditore aveva una radio accesa sulla bancarella e la voce del notiziario ha annunciato che c'era stato un attacco di mortai e di razzi contro la Zona Verde. Non era la prima volta che succedeva, ma questa volta sono scoppiata a piangere. Dicono che le donne abbiano un sesto senso e non so proprio se sia vero, almeno io non ho proprio nessun sesto senso, ma quel giorno ho sentito dentro di me la certezza che era quasi come un dolore fisico che avevano colpito anche mio marito.
Per tutto il resto del giorno, che era appunto il mio compleanno, mi sono chiusa in casa, ho tenuto anche la radio accesa insieme con la tv, ho continuato a controllare ogni cinque minuti i messaggi sulla segreteria telefonica e sul telefono cellulare che lui mi aveva regalato prima di partire. Finalmente, alla sera, è suonato il telefono. Era lui, ma invece di sentirmi più tranquilla, il cuore mi è schizzato in gola. Tesoro devo darti una brutta notizia, mi ha detto. "Non la voglio sapere, non la voglio sapere", ho cominciato a gridare e a piangere io come una scema e lui ha aspettato che finissi.
"Sono stato ferito in un attacco di oggi alla Zona Verde" mi ha detto. Lo so, gli ho risposto io e lui era stupito. "Come fai a saperlo?". Lo so e basta. "È una cosa abbastanza grave, una scheggia al basso ventre, sai, insomma, all'inguine dove finisce la protezione della giubba corazzata...Non sono in pericolo di vita, ma non so quanto tempo dovrò restare qui per le cure e poi nell'ospedale in Germania, dove cercheranno, vedranno se, insomma, si può fare qualcosa per rimettere insieme i pezzi...".
Mentre lui mi parlava, io mi guardavo le unghie delle mani e dei piedi tutte ben rifinite e laccate, le gambe depilate fino all'inguine, pensavo alla mia biancheria tutta sexy e anziché arrabbiarmi mi sentivo un'idiota che aveva buttato via tanti soldi.
Non so adesso quando tornerà mio marito, e se sarà ancora un marito, un uomo, e se io avrò il coraggio di restare con lui, con la mia civetteria e i miei trucchetti di donna ormai inutili, la mia biancheria stupida e continuo a dormire sul divano del soggiorno, anche se adesso tengo la televisione spenta.
Non so neanche perché scrivo a Lei, signor Presidente, credo solo per dirle che spero che anche il suo prossimo compleanno sia rovinato come è stato rovinato il mio, e sia uno schifo come tutti i miei compleanni che verranno.
Sinceramente
Jessica D. Salamon Ravenna, Ohio

PS. Il numero ufficiale di feriti americani in combattimento sul fronte iracheno secondo il Pentagono ha raggiunto, alla data del 14 agosto 2004, la cifra di 6.497 uomini e donne. Diecine ormai di lettere alla Casa Bianca dei familiari dei caduti o feriti sono pubblicate su un sito internet.

Vittorio Zucconi

Vittorio Zucconi (1944-2019), giornalista e scrittore, è stato condirettore di repubblica.it e direttore di Radio Capital, dove ha condotto TG Zero. Dopo aver cominciato nel 1963 come cronista precario a …