Michele Serra: Il condom arriva in gondola

20 Maggio 2005
Riaprire, dopo 50 anni, le case chiuse? La proposta suscita molte perplessità: in che stato usciranno i clienti e le ragazze colti sul fatto dalla legge Merlin e rimasti rinchiusi per mezzo secolo nelle case d'appuntamento? Riuscirebbero a reinserirsi nella società uomini con la brillantina e la Seicento, e donne con i capelli cotonati che non hanno mai visto la tv? Sociologi e psicologi avvertono: l'istruzione e l'educazione di una puttana anni '50 non potrebbe reggere l'impatto con il linguaggio di una concorrente di ‟Music Farm”. Lo choc potrebbe esserle fatale. L'idea del prefetto di Roma di aprire un quartiere a luci rosse nella capitale ha comunque riacceso il dibattito. Vediamo le principali posizioni in campo.

1. La sinistra punta tutto sullo zoning, già sperimentato da anni a Venezia. Squadre speciali di medici e psicologi assistono le prostitute e i loro clienti pattugliando la città in motoscafo e in gondola, lanciando preservativi dalle imbarcazioni e gridando con il megafono raccomandazioni di corretta profilassi. Lo zoning è solo parzialmente efficace, perché la maggior parte dei profilattici cade nei canali o viene divorata dai piccioni, e poi è un metodo molto rumoroso. Per giunta i sindaci italiani lamentano la difficoltà logistica del metodo-Venezia: come far circolare i natanti in una città senza canali?

2. Quanto alla destra, riconosce che la prostituzione è una vera e propria piaga sociale, perché costringe moltissimi onesti padri di famiglia a saltare la partita di calcetto o di biliardo. In un convegno al Gilda, affollatissimo di oratori per il grande interesse del tema e per la presenza di una delegazione di prostitute slave e thailandesi, sono state presentate due mozioni contrapposte: una, di Ignazio La Russa, proponeva di rimanere tutti al Gilda per un supplemento di dibattito, l'altra, di Giulio Tremonti, suggeriva di utilizzare le prostitute per mettere in vendita beni demaniali come marciapiedi, tangenziali, pinete e brughiere, risanando i conti pubblici. Alla domanda: "Quant'è?", le prostitute presentano un modulo: si va dai 50 euro per un rapporto semplice a 10 mila se si vuole acquistare anche il tratto di marciapiede. Con 100 mila il marciapiede diventa edificabile e la prostituta cucina qualcosa per festeggiare.

3. Gli ambientalisti propongono di sostituire i preservativi in materia plastica, non biodegradabili, con profilattici di carta riciclata. In un solo week-end nelle pinete romagnole Legambiente ha raccolto 9 quintali di vecchi preservativi in lattice, alcuni ancora indossati dai turisti, e li ha avviati a uno speciale centro di smaltimento dove verranno lavati, stirati, cuciti cinque a cinque e rimessi in commercio come guanti da cucina.

4. Il mondo cattolico è contrario al sesso a pagamento ma ammette un'eccezione: che il rapporto venga consumato senza preservativo, che il cliente sia vestito da guardia svizzera e durante l'amplesso schiaffeggi la partner gridandole: "Péntiti, baldracca!". La situazione è considerata assai eccitante nel mondo delle luci rosse, e stanno nascendo numerosi siti porno specializzati in rapporti sessuali tra redenti.

5. Confindustria e Confcommercio lanciano l'allarme: la concorrenza asiatica sta per sbancare il mercato. I cinesi costruiscono una metropoli in sei mesi, se ne deduce che un quartiere a luci rosse sarebbe pronto in una settimana. Già disponibili Pigalle e Soho contraffatti, con citofoni in madrelingua, e un quartiere Flaminio riadattato, con i caseggiati ingentiliti da carta da parati fiorata anche all'esterno, e altre simpatiche citazioni degli anni ruggenti, dal profumo di mughetto in ogni pianerottolo ai fasci littori negli androni. Tre tipi di arredamento: D'Annunzio, Pitigrilli e Petacci.

6. Sul ‟Foglio” Giuliano Ferrara, molto influente e anticonformista come sempre, prende una posizione radicale: la prostituzione non è che uno degli aspetti dell'eros, dunque tanto vale recidere la questione alla radice abolendo l'eros e sostituendolo con l'ascesi, lo studio dei tomisti e il gioco degli scacchi.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …