Vittorio Zucconi: Bibbia & zappa. La destra Usa ora lancia i crociati verdi

07 Febbraio 2006
Se il Signore è il creatore del cielo e della terra, chi deve essere il custode della creazione? Noi, che in quel Signore dell’Universo e nella sua creazione crediamo, è la risposta logica, eppure nuova, che sorge dall’anima di quel movimento evangelico e revivalista che dopo avere eletto Bush, uno dei presidenti meno ‟ecologisti” della nostra generazione, ora vuol salvare quello che rimane del giardino dell’Eden calpestato dagli uomini. Le acque e gli embrioni di uomo, l’aria e le foreste, l’ecosistema, la vita in tutte le sue forme, che siano un feto o un fiore. S’avanza uno strano soldato, nelle praterie americane, il ‟crociato verde di Dio”, Bibbia in una mano, zappetta nell’altra, deciso a salvare anche la Terra, durante il viaggio dell’anima verso il Cielo. Il Riccardo Cuor di Leone di questi neo-eco cristiani è un pastore evangelico con il perfetto physique du role, alto, magro, ascetico, perennemente abbigliato di scuro e spesso in una sorta di redingote nera lincolniana, da predicatore della frontiera, deciso a strappare agli ecologisti tradizionali, agli ambientalisti che a lui sembrano troppo materialisti e, peggio, troppo di sinistra, il duro compito di salvare madre Terra. Il suo nome è Richard Cizik e la sua arma è formidabile. Non spadoni alla Excalibur o bombe intelligenti per esportare l’ecologismo, ma ‟accesso”, il bene più prezioso in una nazione dove il potere si misura nella distanza inversa che separa dalla Casa Bianca. Per lui, che è vicepresidente della Associazione nazionale dei cristiani evangelici, la porta dello Studio Ovale è sempre aperta. Bush lo ascolta nei frequenti breakfast di preghiera. e ancora meglio, lo ascolta il cervello del presidente, quel Karl Rove che non prega moltissimo, ma sa far di conto, e dunque sa che il nuovo Savonarola dell’ambientalismo biblico porta nella tasca della sua redingote nera un blocco di 30 milioni di voti. Riscoperto questa settimana da ‟Newsweek”, quando si sono accorti della frequenza con la quale bazzica nei palazzi imperiali, il reverendo Cizik è in realtà da anni, da quel 2000 che catapultò Bush sul trono, un ‟player”, come di dice nello slang della politica, un giocatore importante. Senza smanie di protagonismo e di presenzialismo, avaro di interviste e di comparsate tv, il pastore che ha deciso di prendere sul serio il monito biblico sull’essere ‟i custodi dei nostri fratelli” non può più nascondersi. Le crescenti certezze scientifiche sul riscaldamento della terra provocato dalle emissioni di gas, quelle che il trattato di Kyoto rigettato proprio da Bush e ridicolizzato dal nostro presidente del Consiglio, avevano tentato di frenare, lo hanno scosso. ‟Il surriscaldamento globale e la fame del mondo sono inestricabilmente collegate” predicò a un convertito alla causa come Bono degli U2 e lo stesso messaggio ha portato a personaggi distanti come Re Abdullah II di Giordania e il capogruppo della maggioranza repubblicana al senato, il chirurgo Bill Frist. E naturalmente a Bush. A chi gli obbietta che, dentro la confezione biblica, i suoi moniti contro la devastazione della Terra suonano pericolosamente come i messaggi degli ambientalisti negatori e dei ‟tree huggers”, gli abbraccia piante alla Gore e Kerry, Cizik oppone, come l’aglio contro i vampiri, le citazioni bibliche nelle quale l’umanità è chiamata ad avere cura della Terra creata per noi dal Signore, ad ‟accudirla”, a esserne il custode e non il saccheggiatore e, soprattutto, a difendere ogni forma di vita. ‟La nostra assoluta opposizione a ogni forma di aborto è difesa della vita in tutte le sua manifestazioni”, proclama, ma non tutti i 30 milioni di iscritti alla Associazione Nazionale Evangelica rispondono con un ‟amen”. Tra di loro, tra i cristiani che hanno accettato l’avvertimento di Nicodemo, sommo sacerdote convertito del sinedrio di Gerusalemme, affinché per ‟essere cristiani, si deve rinascere”, molti, come l’ormai insensato Pat Robertson, vedono di buon occhio la devastazione del pianeta, come il reciproco massacro in Palestina, scorciatoie verso la fine del mondo e il Secondo Avvento. Non Cizik, che ammette di non credere affatto all’imminenza dell’Apocalisse né di volerla accelerare, una convinzione rassicurante per tutti vista la sua frequentazione con il presidente degli Stati Uniti e la sua influenza sul gruppo al potere oggi a Washington. Il suo diretto superiore, il presidente degli Evangelici americani, Ted Haddard, lo ha pubblicamente sconfessato, rifiutando di approvare l’”Appello all’Azione” pubblicato a pagamento sui giornali, negandogli l’imprimatur ufficiale. ‟è una distrazione, per noi cristiani rinati, parlare di ambientalismo mentre resta legale l’aborto e la famiglia si sta disgregando” gli hanno risposto i tradizionalisti, ma la logica biblicamente inappuntabile della responsabilità umana per la creazione, sta arruolando non pochi ‟templari dei fiori” nelle schiere degli evangelici. Il pastore della più mega fra le megacongregazioni, quel Rick Warren che accoglie 20 mila fedeli nella sua cattedrale-stadio in California ogni domenica ed è stato definito ‟la più influente voce della nuova cristianità in America” si è schierato con lui, come hanno fatto rettori di università cattoliche e protestanti, esponenti della comunità cattolica e rabbini influenti. ‟Il secondo avvento verrà quando verrà” dice il predicatore della neo crociata ecologista consentendosi un’ombra di sorriso ‟e non credo che io, che ho 54 anni, farò purtroppo in tempo a vederlo, ma nell’attesa fiduciosa dobbiamo preparaci a riconsegnare nelle migliori condizioni possibili a Cristo quello che Cristo ci ha affidato. Ogni peccato contro la vita creata dal Signore è un peccato mortale”. Anche Bush ne è convinto? gli è stato chiesto. ‟Bush è uno di noi” ha risposto lui, e chi ha orecchie per intendere, intenda.

Vittorio Zucconi

Vittorio Zucconi (1944-2019), giornalista e scrittore, è stato condirettore di repubblica.it e direttore di Radio Capital, dove ha condotto TG Zero. Dopo aver cominciato nel 1963 come cronista precario a …

La cattura

La cattura

di Salvo Palazzolo, Maurizio de Lucia