Michele Serra: L'amaca di sabato 3 giugno 2006

05 Giugno 2006
I quotidiani specializzati in gossip politico (cioè quasi tutti) hanno molto gradito la parata militare del 2 giugno, eccellente occasione per implementare ulteriormente il già ricchissimo capitolo delle liti e delle beghe dentro la sinistra. Nelle redazioni si è fatto a gara nello scovare l’artista sensibile che detesta le uniformi; il politico lacerato dal dubbio se stare tra i carrarmati (è sottosegretario) o tra i palloncini colorati (è pacifista) e dunque sogna che un giorno possano sfilare carrarmati con palloncini colorati sul cannone; l’economista equo e solidale che calcola quanto costa il pennacchio di fumo delle Frecce Tricolori, e quanti pasti caldi per i bambini affamati potrebbero essere pagati risparmiando una virata dei caccia o un pieno di benzina dei portamissili; il serio e responsabile militante neogovernativo che se potesse spedirebbe Bava-Beccaris contro il corteo dei capelloni; lo strenuo no-global che ha scarso interesse per le faccende del governo italiano, anzi non ne sa una mazza, ma sa tutto sugli assetti interni della resistenza irachena.
Le redazioni dei quotidiani, dicevo, si sono mobilitate per cercare le caricature politiche sopra descritte. Il problema è che le hanno trovate.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…