Michele Serra: L'amaca di mercoledì 14 giugno 2006

15 Giugno 2006
Sui giornali di ieri, per trovare qualche opinione professionale e tecnicamente motivata sulle intenzioni del ministro Paolo Ferrero a proposito di tossicodipendenze, bisognava usare la lente d’ingrandimento. Titoli e articoli erano infatti presidiati quasi per intero dai commenti dei politici, quasi tutti grondanti indignazione, quasi tutti urlati, quasi tutti improntati a quelle piccole moralità raccogliticce che qui da noi, chissà perché, passano per "etica", e in genere sono a malapena un riassuntino dei rumori di pancia. In mezzo a quel frastuono, la voce (più pacata e soprattutto molto più interessante) di chi si occupa di droga tutti i giorni, quasi spariva. Il famoso "passo indietro" che si chiede ai politici per la Rai andrebbe dunque esteso alla gran parte delle questioni in ballo. Francamente, le opinioni di Calderoli o di Gabriella Carlucci sulle terapie antidroga in atto in mezza Europa contano quanto le mie sulla fisica quantistica, cioè zero. Levare spazio alla voce degli operatori del Sert, dei medici, degli psichiatri o degli stessi tossicodipendenti è la stessissima cosa della lottizzazione in Rai: appropriazione indebita di spazio pubblico. Piantatela, no?

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…