Michele Serra: Coppa 2030, festa dal sindaco Ilary

14 Luglio 2006
Teheran, luglio 2030. Nell'Iran liberato dagli ayatollah grazie a un astuto espediente della Casa Bianca (la Terza guerra mondiale, con distruzione parziale del pianeta), la Nazionale azzurra vince il suo quinto campionato del mondo, 24 anni dopo il successo di Berlino 2006. Battuti in finale, alla presenza dello Scià, i favoriti brasiliani, che avevano schierato una squadra di 11 fantasisti, compreso il portiere, e non sono mai riusciti a mettere piede nella propria metacampo. Ma vediamo chi sono gli eroici campioni che riportano la Coppa in Patria, e saranno ricevuti dal sindaco di Roma, Ilary Blasi, e dal premier, il liberal-social-democrat-moderat-nazional-radical-federal-riformista Pino Paolini, che riesce a guidare una coalizione di 47 partiti di centrosinistra solo grazie al fatto che non li conosce tutti, e che molti non sanno di essere al governo.

Codegato
Che portiere! I suoi due metri e 40 di statura, ottenuti con un trapianto di femore, lo rendono imbattibile nelle uscite alte. Più incerto nei tiri rasoterra, perché per chinarsi deve farsi aiutare dai due difensori centrali. È lui che ha lanciato la moda della lunga treccia bionda, adottata da tutti i calciatori azzurri. Christian Codegato è fidanzato con la top model Katiuscia Kerbanenka, autrice del best-seller ‟Io, Katiuscia Kerbanenka”.

Pin
È lui, Christian Pin, ad avere lanciato la moda delle ciglia finte, che ha subito spopolato tra i calciatori azzurri. Formidabile difensore centrale, è stato messo in discussione perché, essendo testimonial di una famosa multinazionale di dolci, mangia continuamente biscotti anche nel corso della partita, distraendosi quando deve scartare una nuova confezione. Ma le sue doti fisiche gli consentono recuperi incredibili: nella finale di Teheran è riuscito a non far toccare palla all'asso brasiliano Lelé pur affrontandolo con la bocca piena di wafer.

Kelengheti
Arrivato su un gommone dal natio Zanzibar, Christian Kelengheti è il simbolo dell'Italia multiculturale. È stato riconosciuto appieno come italiano quando ha lanciato la moda del naso rifilato con lo smeriglio, adottata dagli altri calciatori azzurri. Gioca centrale in coppia con Pin. I due sono così affiatati da avere la stessa fidanzata, la velina Ursula Makerowa.

Morozzi-Pintoni-Farlasca
È il trio di centrocampo, molto legato per avere trascorso nella stessa cella la breve detenzione seguita allo scandalo del 2026, quello della tratta sessuale degli arbitri. Famosi come ‟i tre Christian”, giocano nello Sporting Amnistia e sono gli idoli delle ragazzine da quando hanno lanciato la moda dei polpacci tatuati. Sono fidanzati con le Nuvolette, le tre ragazze nude che illustrano le previsioni del tempo su Mediaset sfilandosi gli slip e usandoli come indicatori del vento.

Grugnito
Antonio Grugnito, nonostante l'insolito nome di battesimo lo esponga allo scherno dei compagni, è diventato il simbolo della squadra per l'inesauribile carica agonistica. Calabrese, alto un metro e venticinque, largo altrettanto, grazie alle doti di carattere corre i cento metri in dieci netti, aiutandosi anche con le mani. È stato lui a lanciare la moda dei lacci delle scarpe fatti di spago, subito adottata dagli altri azzurri. È sposato con un'impiegata postale di Riace.

Paracarri
Criticatissimo per la sua scarsa mobilità, Christian Paracarri rimane tuttavia uno dei centravanti più forti del mondo. Quando è al centro dell'area avversaria non lo smuove nessuno, e se i cross dei suoi compagni lo colpiscono sulla testa, il gol è inevitabile, in una delle due porte. Molto popolare la campagna promozionale dei nuovi videofonini, con Paracarri che comunica a gesti con la fidanzata, la modella Jessica Ammappelo, telefonandosi nella stessa stanza.

Del Fosco
Il cittì Corelli lo ha voluto in squadra anche se ha una gamba più corta dell'altra dopo la settima frattura. Fa parte della lunga tradizione di fuoriclasse infortunati che gli azzurri portano comunque ai Mondiali, per dare lustro alla squadra. Ha giocato tutte e sette le partite seduto sul dischetto del rigore a causa delle atroci fitte in tutto il corpo, leggendo un libro di Camilleri.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …