Michele Serra: L’amaca di mercoledì 19 luglio 2006

24 Luglio 2006
I vecchi comunisti come Pajetta erano per la leva di massa, l’esercito di popolo, il ricorso allo schioppo quando la Storia, che è brutta sporca e cattiva, ne richiedesse l’uso. Usciva, quella sinistra, da una guerra mondiale scatenata dal nazifascismo e da una guerra partigiana. Dico questo perché leggo, da parte di qualche pan-pacifista, curiose attribuzioni in toto della coscienza "della sinistra": come se la sinistra, rovistando tra armi e bagagli, non ritrovasse anche le uniformi degli eserciti che hanno liberato i lager, o combattuto il colonialismo. Ci vorrebbe (e non c’è) più umiltà nelle frequenti spartizioni di purezza e integrità. Il pacifismo esprime appassionanti e ormai solide istanze etico-umanitarie, ma diventa greve moralismo quando sfregia di "bellicismo" le opinioni dell’altra sinistra, quella che si sporca le mani con gli interventi militari internazionali, come a Kabul. Le parole di Gino Strada mi aiutano a indignarmi, ma quelle di Adriano Sofri mi aiutano a capire: e capire è qualcosa di più che indignarsi. Poi Gino Strada, si sa, ha saputo trasformare l’indignazione in punti di sutura. Per questo darò altri soldi a Emergency, e il mio voto virtuale (mi sento senatore a vita da quando andavo alle medie) al ministro della Difesa D’Alema. Equivicinanza.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…