Michele Serra: L’amaca di sabato 5 agosto 2006

28 Agosto 2006
Dice il Briatore, confidandosi con un rotocalco da ombrellone, di avere dovuto affrontare una seria malattia, di quelle che costringono ai bilanci di vita, e di avere concluso che il 15 per cento della sua esistenza precedente era superfluo. Non so perché il 15 e non il 14 o il 16 (filosofia non è ragioneria, e viceversa) ma giudico comunque formidabile, e molto invidiabile, il bilancio di Briatore. Credo che neanche Spinoza o Dante o Einstein o Chaplin o Alessandro Magno, se richiesti, avrebbero individuato così al ribasso la porzione di cose superflue fatte in vita. Per quanto mi riguarda - e naturalmente senza voler dare giudizi sugli altri - penso che almeno il 50 per cento di quello che ho fatto, detto e scritto fosse pura zavorra. E già mi lusinga assai pensare che, di conseguenza, una buona metà rimane salva e utile. Darei qualcosa, piuttosto, per conoscere i criteri di Briatore, nonché quelli di ciascuno di noi. Gita in barca con la velina, utile? Abbiocco serotino sulla spiaggia? Telefonata stracca a vecchio congiunto? Shopping tanto per fare shopping? Che cosa è tempo perduto? Che cosa è tempo vissuto? Io per esempio amo i tempi morti: mi fanno sentire vivo. E voi?

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…