Il Nobel al banchiere che presta ai poveri

16 Ottobre 2006
Un economista del Bangladesh e la banca da lui fondata sono i vincitori ex aequo del premio Nobel per la pace 2006. L'economista è Mohammad Yunus e la banca è la Grameen Bank, fondata nel '77. La sua particolarità è che fa il contrario delle banche ‟normali”: presta piccole somme a persone nullatenenti e prive di garanzie. E' il sistema del ‟micro credito”, ormai consolidato ma allora assolutamente nuovo e per nulla ortodosso. Eppure l'impresa è riuscita, anzi è stata copiata in po' in tutto il mondo, dagli Stati uniti all'Uganda.
E' questo che il Comitato norvegese del Nobel ha voluto premiare: Mohammad Yunus e la Grameen Bank hanno aiutato ‟a creare sviluppo sociale ed economico dal basso” con l'innovativo programma del microcredito. ‟La pace duratura non può essere realizzata se ampi gruppi di popolazione non trovano il modo per uscire dalla povertà. Il microcredito e uno dei modi. Lo sviluppo dal basso serve anche a promuovere la democrazia e i diritti umani”, aggiunge il Comitato. Così il Nobel, con il suo bel gruzzolo di 10 milioni di corove svedesi (1,36 milioni di dollari) saranno divisi a metà tra Yunus e la ‟banca dei poveri”.
L'annuncio dato ieri mattina a Oslo è stato un po' una sorpresa - fino alla vigilia si davano per favoriti un ex premier finlandese impegnato in diverse missioni di pace delle Nazioni unite, oppure un ex ministro degli esteri australiano che dirige un importante centro di studi sulla soluzione dei conflitti. Invece, ecco premiato un economista e un'impresa che si dedicano a lottare contro la povertà e per i diritti sociali. Mohammad Yunus si è detto felice, ieri: ‟Eliminare la povertà può dare davvero la pace”, ha detto ai giornalisti che sono andati a cercarlo a casa sua a Dakha, in Bangladesh.
Molti si sono congratulati per la scelta: a cominciare dal segretario generale dell'Onu Kofi Annan (lui stesso Nobel per la pace), che ha definito Yunus e la Grameen Bank ‟alleati di lunga data delle Nazioni unite nella causa dello sviluppo e della promozione delle donne”.
Commenti addirittura trionfali in Bangladesh, paese con 140 milioni di abitanti e un'economia fragile: la premier Begum Khaleda Zia si è congratulata con Yunus ‟per la sua riuscita, che avrà un grande ruolo nel risollevare l'immagine del paese”. Apprezzamento anche da Sheikh Harina, leader dell'opposizione: ‟La sua riuscita avrà un grande impatto per lo sviluppo socio-economico e democratico della società”. Il Bangladesh torna sulle mappe mondiali grazie a quella banca atipica ma di estremo successo, che in trent'anni ha sommato 6,6 milioni di clienti (il 97% donne, e per scelta deliberate: le considerano più affidabili) e ha prestato 5,7 miliardi di dollari con un tasso di restituzione che sfiora il 99%.
‟Il microcredito si è dimostrato un'importante forza liberatrice in società dove le donne in particolare devono lottare contro condizioni economiche e sociali repressive”, dice ancora il Comitato del Nobel. .
Per molti verso il Nobel per la pace a Yunus e alla banca del microcredito sono ‟atipici”. Ma non è la prima volta che il Comitato del Nobel dimostra di voler ampliare il senso della parola ‟pace”: non solo la risoluzione di conflitti armati, ma le condizioni che rendono possibile mantenere la pace, dunque anche la difesa dei diritti umani o dell'ambiente o dello sviluppo sociale. Il primo premio atipico in questo senso è stato quello del 2003 all'avvocata iraniana Shirin Ebadi, che si batte per i diritti umani. Ancora più eccentrico era stato considerato quello dato nel 2004 all'ambientalista kenyana Wangari Maathai, fondatrice di un movimento per ripiantare alberi e spezzare la catena tra degrado ambientale e povertà.
Non tutti hanno apprezzato questo nuovo corso del Nobel per la pace, il premio a Maathai fece arricciare molti nasi: e anche oggi non tutti i commenti sono positivi. Come quello dell'ex premier polacco (e lui stesso Nobel per la pace) Lech Walesa: ‟Dovrebbe essere un premio per la pace”, ha detto alla tv polacca, ‟Forse andrebbe cambiato nome, premio per chi lavora per eliminare le differenze economiche”.
Ma Yunus e la sua impresa di microcredito hanno guadagnato stima mondiale, così l'acido commento di Walesa resta isolato.

Muhammad Yunus

Muhammad Yunus, nato e cresciuto a Chittagong, principale porto mercantile del Bengala, laureato in Economia, ha insegnato all’Università di Boulder, Colorado, e alla Vanderbilt University di Nashville, Tennessee. Ha poi …

La cattura

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di Salvo Palazzolo, Maurizio de Lucia