Michele Serra: 46 leader per il Partito democratico

03 Gennaio 2007
A che punto è il Partito democratico? Si sa solamente che i biglietti di auguri della nuova formazione sono stati già spediti: chi li ha ricevuti ne parla con favore, anche se per leggere tutte le firme si impiega un quarto d'ora e non è facile collocare accanto al presepe un cartoncino a fisarmonica lungo un metro, con 24 facce di colore differente, alcune con Babbo Natale, altre con la stella cometa, altre ancora con le renne, una con Che Guevara, una con Rosa Russo Iervolino, e ciascuna contenente un emendamento personale agli auguri natalizi generici. Suggestivo, ma non per tutti, anche il nuovo distintivo, grosso come una trottola e pesante un chilo e mezzo per contenere i simboli confederati: a partire da Spartaco e arrivando all'Unipol, sono effigiati tutti i simboli della lunga marcia dei democratici attraverso i secoli.
Per il resto, i colloqui preliminari sono in alto mare. Un voluminoso carteggio, intitolato ‟Telefoni tu o telefono io?”, è all'esame del gruppo di saggi preposti alla stesura dello Statuto. Contiene i tentativi falliti di accordo sulla sede per le riunioni preliminari, sulla data del ritrovo, su come vestirsi. "È una buona base di partenza", commentano i saggi, ciascuno a casa sua in attesa di sapere chi sono gli altri. Ma quali sono i nodi ancora da sciogliere?

Nome
Rimane il dubbio tra Partito democratico e Partito-democratico, col trattino. Deboli le residue pressioni per non dare al nascituro partito alcun nome per non discriminare altri eventuali nomi.

Linea politica
Su un solo punto è dato per certo l'accordo unanime: in caso di invasione aliena, i democratici sarebbero contrari. Su tutto il resto la discussione è apertissima. Si cercano punti di intesa tra l'ipotesi di rivoluzione armata, con fucilazione di preti e borghesi, e quella di giocarsi in Borsa tutte le quote di iscrizione. Tra il riconoscimento legale delle orge nei locali sexy, con diritto di reversibilità della pensione per tutti i partecipanti al trenino, e l'obbligo di arrivare vergini al matrimonio. Tra la socializzazione dei mezzi di produzione, mediante esproprio delle fabbriche e confisca di beni personali come abiti, penne e ombrelli, e il liberismo sfrenato, con prelievo diretto del plusvalore dai portafogli degli operai, effettuato dal padrone con una cerimonia mensile. "Differenze ci sono", ammettono i saggi, "ma non così stridenti. Nei casi più ardui, ricorreremo al buon vecchio testa o croce".

Inno
È affidato a un gruppo di 16 compositori, uno per ogni genere musicale in voga. Debbono scrivere quattro battute a testa, ma senza rivelarle agli altri per non influenzarli. Le differenti melodie verranno poi mixate al computer da Ennio Morricone che ha accettato volentieri, ponendo come unica condizione di essere legato, imbavagliato e imbottito di tranquillanti.

Leader
Escluso che un partito così vasto, e complesso, possa affidarsi a un solo leader. Meglio tornare alla vecchia idea prodiana del pullman: potrà contenere almeno 46 leader. Per le tribune politiche, è già stata studiata un'inquadratura che permetterà di contenere tutti i 46 volti del leader collettivo, e probabilmente anche un pezzetto di cravatta. Più difficile pensare che i 46 dicano tutti la stessa cosa: per non creare confusione, l'audio verrà dunque concesso per sette secondi a testa.
Un'altra ipotesi è che si crei comunque un solo coordinatore, da scegliere, in una spianata fuori Roma, con il sistema degli Orazi e Curiazi. Ciascuna componente del partito avrà comunque il diritto, durante i comizi del coordinatore, di interromperlo momentaneamente per spiegare direttamente le proprie posizioni.

Candidature
La sola idea di dover mettere d'accordo, in una sola lista, le migliaia e migliaia di aspiranti provenienti dai precedenti partiti, viene giudicata improponibile. Il Partito democratico, dunque, non avrà candidati alle elezioni, e parteciperà alla vita politica del Paese con funzioni di consulenza esterna.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …