Michele Serra: Tutti amici di Chantal l'estetista

30 Marzo 2007
"Sono un amico. Sono in possesso di un servizio fotografico che la ritrae, egregio dottor Serra, mentre entra in uno stabile dove esercita la nota estetista Chantal, detta Mani di vortice. Sono disposto a cederle le immagini per una somma ragionevole. Mi faccia sapere".

"Gentile amico. In quello stabile esercita anche il mio commercialista. È fortemente probabile che le foto in questione mi ritraggano mentre sto andando da lui. Non sono interessato ad acquistare le immagini che lei mi propone. E comunque non mi chiami dottore".

"Capisco il suo imbarazzo, dottor Serra. Non è facile per nessuno giustificare una relazione sessuale con un commercialista. La sua figura pubblica ne riceverebbe un notevole nocumento. In ogni modo, il fatto che lei si intrattenga con un commercialista piuttosto che con un'estetista rende ancora più scottante il servizio fotografico. Discuteremo insieme il leggero sovrapprezzo che ne deriva".

"Senta, caro signore. Non ho una relazione sessuale con il mio commercialista, almeno per adesso. Tra l'altro lui è sposato. Ma che diavolo mi fa dire, insomma! E in ogni modo, anche se fosse, non vedo come la questione possa interessare l'opinione pubblica. Non sono neanche sottosegretario. Il servizio fotografico in suo possesso non riveste alcun interesse: la sfido a trovare una redazione di giornale, anche la più scalcinata, che sia disposta a pubblicare una foto che mi ritrae mentre vado dal commercialista".

"Il dottor Belpietro è di parere opposto. Ha in progetto un'inchiesta sul disordine sessuale dei vip di sinistra, corredato dalla sua fotografia mentre entra furtivamente in uno stabile dove intrattiene relazioni clandestine con un commercialista e un'estetista. Al terzo piano abita anche una coppia di contorsionisti del circo di Seul. Chi potrà mai credere che lei non ne sappia niente?".

"Non mi chiami vip. Non si permetta. Ho perso anche troppo tempo in questo assurdo scambio di e-mail".

"Lei si agita perché ha la coscienza sporca. Mi rendo conto che non è facile giustificare la partecipazione a un'orgia in ascensore con un'estetista, un commercialista, una coppia di contorsionisti coreani e le studentesse minorenni in subaffitto al secondo piano. Senza dimenticare il fatto che lei, mentre entra nello stabile, si sta scaccolando. E ha una macchia di sugo sui pantaloni. Il dottor Belpietro ritiene che la macchia di sugo denoti, oltre al disordine sessuale, anche un pessimo portamento a tavola. L'opinione pubblica vuole sapere con chi ha a che fare. L'opinione pubblica ha il diritto di verificare la rettitudine di chi poi magari fa il moralista sui giornali. Dunque, smettiamola di perdere tempo. Fanno cinquecento euro, me li faccia avere e la cosa finisce qui".

"Cinquecento euro? Ma è una cifra miserabile.".

"E chi si crede di essere? Un ministro? Un premio Nobel? Massimo Cacciari? Una velina? C'è un tariffario molto preciso, cosa crede. Lei è nella stessa categoria merceologica di Licia Colò. Si rassegni".

"Ma non ci sono altre soluzioni? O mi vedo pubblicato da Belpietro mentre mi scaccolo, o devo dare cinquecento euro a un farabutto come lei?".

"Ho un'idea. Facciamo mille euro, e oltre a distruggere le sue fotografie mentre si reca a un'orgia scaccolandosi e con i pantaloni sporchi di sugo, in cambio le vendo le fotografie del dottor Belpietro mentre sorride al portinaio. Si vede bene che i due se la intendono".

"Ma io non pubblicherei mai quella robaccia. Neanche se Belpietro stesse baciando un tipografo. Sono fatti loro, le pare?".

"Lei non ha deontologia professionale, dottore. Le notizie sono notizie. Omettendo di pubblicarle, lei si macchia di una grave colpa agli occhi dei suoi lettori. Sono molto più fortunati i lettori di Belpietro. L'Ordine dei giornalisti dovrebbe richiamarla severamente, dottore. Si vergogni, dottore".

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …