Vonnegut è un marziano che balla il valzer con Céline

12 Aprile 2007
Di Maggie White, uno dei personaggi di Mattatoio n. 5, Vonnegut scrive: ‟Era una personcina poco intelligente, ma un invito formidabile a far figli. Gli uomini la guardavano e sentivano subito la voglia di farle fare un bambino. Di bambini, però, non ne aveva ancora avuti. Usava un sistema anticoncezionale”. C'è un'altra donna gradevole tra i personaggi del romanzo, si chiama Barbara: ‟Era una ragazza molto carina, Barbara, a parte le gambe che somigliavano a quelle di un pianoforte a coda edoardiano”. C'è poi questa frase splendida: ‟Il ragazzo era bello come Eva” (Eva di Adamo ed Eva). Vonnegut è maestro nel tracciare queste figurine, con un solo giro di frase o poco più. Chissà quante cose avrete letto in materia di consumismo, di coazione allo shopping e simili. Ecco come Vonnegut riassume (e chiarisce per sempre) la questione: ‟Come tanti altri americani, cercava di costruirsi una vita che avesse un senso con le cose che trovava nei negozi di regali”.
Mattatoio n. 5, un romanzo che ha due sottotitoli La crociata dei bambini e Danza obbligata con la morte, nasce da una esperienza autobiografica dell'autore, così riassunta dallo stesso nel frontespizio del volume: ‟Un tedesco americano di quarta generazione, oggi residente in mezzo agli agi di Cape Cod (dov'è fin troppo schiavo del vizio del fumo), ebbe modo di assistere, molto tempo fa, come soldato di fanteria hors de combat, prigioniero di guerra, al bombardamento di Dresda, in Gemrania, ‘la Firenze dell'Elba’, e di sopravvivere per narrarne la storia. Questo è un romanzo scritto un po' nello stile telegrafico e schizofrenico in uso sul pianeta Tralfamadore, da dove vengono i dischi volanti. Pace”.
Il pianeta Tralfamadore svolge in Mattatoio n. 5 la stessa funzione che la religione bokononista svolge in Ghiaccio nove. Mattatoio n. 5 racconta l'odissea in Germania durante l'ultima guerra mondiale di un soldato americano capace di viaggiare nel tempo. Vonnegut è scrittore di grandi capacità inventive. Il suo stile telegrafico resta, a distanza di quasi 40 anni dall'uscita del romanzo, un modello invidiabile. Più che un romanziere, Vonnegut è un marziano (un tralfamadoriano) e, anche, una specie di scanzonato leader religioso (che è poi, forse, ]a stessa cosa di un marziano). L'America abbonda di questi guru (in epoca di new age sono poi diventati plotoni), ma Vonnegut ha una sottigliezza apocalittica che se la sognano quegli stregoni!
In Mattatoio n. 5 (libro inferiore a Ghiaccio-nove, perché è un romanzo di guerra che diventa un romanzo sulla guerra) Vonnegut, citando Céline, scrive: ‟Larte non è possibile senza una danza con la morte” e, lasciando la parola al grande scrittore francese, aggiunge: ‟La verità è morte. lo l'ho combattuta per bene finché ho potuto... ho ballato con lei, l'ho ornata di festoni, le ho fatto fare giri di valzer, l'ho decorata di nastri, l'ho solleticata”. Il valzer macabro di Céline è la musica di sottofondo di Vonnegut.

Kurt Vonnegut

Kurt Vonnegut (Indianapolis, 1922 - New York, 2007) nacque in una famiglia colpita dalla Grande Depressione del ’29. Nel 1940 si iscrisse a biochimica all’università, poi andò sotto le armi …