Michele Serra: L'amaca di domenica 17 giugno 2007

18 Giugno 2007
È bello che alcuni sindaci facoltosi, come la signora Moratti, rinuncino allo stipendio per ridurre i costi della politica. Si tratta del classico "bel gesto" che fa parte delle migliori tradizioni delle classi abbienti. (Anche se Carlo Porta, gran poeta e gran milanese, prendeva atrocemente per i fondelli le dame beneficienti). Basta che non diventi una regola: perché un sindaco, anzi un "city manager" come direbbe la signora Moratti, è in genere una persona che fa un lavoro difficile, di grande responsabilità, e si fa un mazzo tanto. E non si vede davvero perché, in un paese in cui i manager privati guadagnano uno sfracello di quattrini e a volte dissestano le aziende e mettono sul lastrico i lavoratori, siano proprio i manager pubblici a dover rinunciare a stipendi che, almeno nel caso dei sindaci, sono la quarta o quinta parte di quello che si intasca un qualunque capitano d’azienda. La politica dovrebbe sì snellire i ranghi, abolire alcuni ridicoli privilegi castali, tenere a distanza incapaci e parassiti. Ma dovrebbe, anche, premiare la bravura attirando i capaci e gli intelligenti, che non sempre hanno la possibilità di rinunciare allo stipendio, e in genere, al contrario, ne hanno bisogno. La politica fatta dai soli ricchi, che si possono permettere il lusso di farla, non è molto democratica.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…