Michele Serra: L'amaca di venerdì 29 giugno 2007

05 Luglio 2007
Con tutto il bene o il benino che si può pensare di Tony Blair, francamente lascia di stucco la scelta (non solo sua, evidentemente) di farne il rappresentante europeo nel quartetto di mediatori per la pace in Medio Oriente. Forse solo noi occidentali pensiamo di possedere, tra gli altri numerosi benefits, un’opinione pubblica. Ma un’opinione pubblica, per quanto meno informata, per quanto più suscettibile della nostra, esiste anche nei paesi arabi. E vedere arrivare come mediatore di pace il principale artefice, insieme a Bush, della guerra in Iraq, di certo non aiuta a confidare nella neutralità e nella misura del pool di supersaggi in arrivo a Gerusalemme. Questo genere di goffaggini è tipico di chi non si rende conto del proprio ingombro. Già l’Europa coloniale e post-coloniale, tracciando con il matitone sulle carte geografiche (altrui) strambi confini nazionali destinati a saltare come turaccioli, ha lasciato un (delebile) segno di presunzione su quelle terre. E il matitone inglese fu il più grosso di tutti. Ma evidentemente quell’indelicatezza ha insegnato poco, se a trattare con siriani, libanesi, israeliani, palestinesi, iraniani ora arriva, fresco di incarico, il vice-stratega del fallimentare e rovinoso attacco all’Iraq. Deposto il fucile d’ordinanza, speriamo che Blair non abbia messo in valigia il matitone.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…