Michele Serra: L'amaca di martedì 25 settembre 2007

26 Settembre 2007
Si capisce che l’onorevole Diliberto, ostile alla presenza di truppe italiane in Afghanistan, abbia le sue buone ragioni da spendere. Solo che le spende - diciamo così - con tempismo eccessivo, sempre in malaugurata sincronia con lutti e incidenti. Quando ancora non è diradata la polvere delle esplosioni, insieme all’ululato delle sirene ecco la dichiarazione di Diliberto sull’immediato ritiro dall’Afghanistan. Proprio perché il punto di vista di Diliberto è degno di essere ascoltato, dispiace che venga enunciato quando le grida di soccorso o altre emergenze sanitarie e umanitarie hanno inevitabilmente la precedenza. L’effetto è quello - non piacevole - di certe vecchie zie che, al capezzale dell’incidentato, lo sgridano perché guidava troppo velocemente. Anche se fosse vero (e spesso lo è), in quei frangenti non si desidera essere sgridati, semmai si vorrebbe essere rassicurati sull’esito delle suturazioni. Naturalmente né la guerra in Afghanistan né l’eventuale errore costituito dalla presenza di italiani laggiù sono imputabili all’onorevole Diliberto. Anzi, dipendesse da lui a Kabul si aprirebbero sale da ballo e ci si bacerebbe tra talebani e signorine. Nell’attesa che questo avvenga, come tutti ci auguriamo, preferiremmo che Diliberto attendesse, per sgridare le truppe, momenti meno concitati.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…