Michele Serra: Siamo veneti o trogloditi?

10 Dicembre 2007
Si può espellere dalla cerchia della città chi non può dimostrare di avere un reddito? Il recente provvedimento di alcuni sindaci veneti è molto discusso, ma in realtà ha precedenti storici e giuridici ben documentati. Presso l'uomo di Cro-Magnon il troglodita che non era in grado di procacciare al branco almeno un coniglio alla settimana veniva cacciato a sassate dalla caverna. E fino al neolitico non era infrequente che gli individui in stato di indigenza venissero chiusi in una cesta e buttati in un dirupo, recuperando poi la cesta. Sono episodi documentati da pitture rupestri, rinvenute, per una curiosa coincidenza, tutte nel Triveneto. La ventilata espulsione dei nullatenenti fa di questa zona d'Italia un vero laboratorio sociale. Altri sindaci locali, sull'esempio dei volonterosi colleghi, hanno allo studio ulteriori provvedimenti d'avanguardia.

Espulsione doppia
Proposta da un paio di sindaci leghisti dell'altopiano del Bruson, l'espulsione doppia prevede che ogni straniero espulso venga poi rintracciato nei campi, con l'ausilio di mute di cani, ricondotto nella piazza del paese e nuovamente espulso. Una sola espulsione pareva un provvedimento troppo blando.

Gemellaggi
Fallito il tentativo di molti sindaci veneti di gemellarsi con colleghi dell'Alabama. "Noi abbiamo chiuso con il razzismo", dichiara il vicegovernatore della Contea di Hanging, Bill White. "Non attirava più i turisti, meglio allevare struzzi o organizzare gare di motocross". Incassati solo rifiuti anche da altre municipalità contemporanee, alcuni primi cittadini veneti stanno pensando a una forma inedita di gemellaggio storico: con Sparta e con alcune municipalità azteche.

Salario delocalizzato
Secondo uno studio della Camera di Commercio dell'altopiano del Brusin, i salari vanno commisurati al tenore di vita della zona d'origine del lavoratore. Un indiano va pagato in rupie, un indonesiano in conchiglie, un africano in noci di cocco. Le culture legate al baratto vanno incoraggiate. Un operaio di Capo Verde impiegato in una fabbrica di articoli sportivi del Vicentino ha ricevuto come tredicesima 20 guanti da sci sinistri.

Esame di cultura veneta
Può rimanere in Veneto solo quell'immigrato che dimostri una perfetta conoscenza della lingua e delle tradizioni venete, rispondendo a un prontuario di duemila domande di questo tenore: "Quanti cuciai de zucaro vano ne la torta del Brusin come che la fano ne l'altopiano del Bruson, e quanti cuciai de zucaro vano ne la torta del Bruson come che la fano ne l'altopiano del Brusin".
Chi non risponde correttamente è prima internato in campi di rieducazione degli altopiani del Brusin e del Bruson, poi, una volta ottenuta dopo anni di stenti la cittadinanza veneta, acquista il diritto di rinverdire un'antica tradizione: imbarcarsi su un piroscafo e emigrare.

Revisione storica
La vulgata sulla emigrazione, che vide partire per il mondo molti milioni di veneti, viene radicalmente confutata da alcuni storici revisionisti, tra i quali i professori Zandomeneghin e Zandomenegon. L'idea che i veneti emigrassero per povertà è il frutto, secondo Zandomeneghin, della propaganda marxista. Si trattava, in realtà, di facoltosi esponenti del mondo agricolo che viaggiavano per motivi di studio, sull'esempio della più avanzata borghesia europea. A chi gli fa notare che si trattava di analfabeti, il professore replica: "Apunto! Per quelo che voleveno studiar!". Quanto alla fame, si tratta dell'ennesimo luogo comune della retorica di sinistra: "Xe vero che magnaveno solo mais. Ma non avete idea di quante panochie, ah! Anca 20-30 panochie al zorno, ah!". Diversa la tesi del professor Zandomenegon, secondo il quale l'emigrazione veneta fu una gigantesca esercitazione della Protezione Civile: l'evacuazione di un'intera regione. Grazie alla disciplina dei veneti, l'esercitazione riuscì così bene che molti non fecero mai ritorno.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …