Michele Serra: L'amaca di venerdì 14 dicembre 2007

27 Dicembre 2007
Con un termine deliziosamente datato, Furio Colombo (ieri in tivù) ha definito "donnine" la varie starlette oggetto ormai consueto dei traffici tra dirigenti tivù e politici anche molto importanti, per esempio Silvio B. Donnine è un vezzeggiativo ma anche un diminutivo, indica la maneggevolezza di signorine in dotazione a uomini (ometti?) che offrono piccole promozioni sociali in cambio di intrattenimento sentimentale. Questo farebbe pensare a epoche trascorse, quando la solidità della famiglia suggeriva ai Padri Devoti una seconda vita (non ancora promossa a "second-life") fatta di sotterfugi, e si andava al tabarin, e solo i più romantici o i più sprovveduti scappavano con la ballerina. Gli altri se la cavavano con un profumo o un mazzo di rose. Oggi si direbbe che non c’è più necessità legale e neanche etica di avere donnine e dunque neanche di essere donnine. Ma evidentemente certi ruoli sono antichi perché sono funzionali, e resistenti al mutare degli assetti sociali e morali. Ai maschi piace farsi grossi cavandosela con poco, promettere una particina in una fiction costa zero. Le donnine continuano a cascarci, spesso si fanno belle aspettando una telefonata, ma non arriva né quella dell’amante senatore né quella del produttore televisivo. E intanto gli anni passano...

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…