Vittorio Zucconi: Huckabee, il populista cristiano

10 Gennaio 2008
Alle donne piacciono quei suoi «occhi da cerbiatto», languidamente strabici e dolci, che solleticano pulsioni materne. Agli uomini piace quel suo parlare semplice, comprensibile, da sermone domenicale ma accompagnato più dalle chitarre che lui suona nelle «band rock» che da apocalittiche trombe del giudizio. Michael «Mike» Huckabee, ex governatore dell’Arkansas, lo stesso irrilevante staterello del sud che produsse già un Presidente (Clinton) e ora potrebbe addirittura produrne un secondo, è il «Bambi con la Bibbia», l’Agnus Dei che finge di non volere quegli onori politici per i quali sta invece lottando con gli artigli che - dice chi lo conobbe come governatore - nasconde sotto la morbida pelliccia. Pastore ordinato della confessione Battista, cristiano evangelico «rinato», ha giocato sfacciatamente la «Carta di Cristo», presentandosi come l’umile servitore che la Provvidenza ha chiamato a capo della tavola, per guidare una nazione di pecorelle smarrite sulla via della redenzione politica, strategica, morale e soprattutto fiscale. È il campione del disgusto politico, del partito di «chiunque meno quegli altri» ed è stato il primo aspirante presidente a proclamarsi «leader cristiano», nei suoi spot odorosi di integralismo «soft», con bollino di garanzia divino. L’America cristiana e cristianista, che detesta il Mormoni Romney e diffida del peccatore newyorkese Giuliani, lo ha sparato dal nulla ai vertici dei sondaggi, fra la costernazione degli strateghi repubblicani. È odiato da Wall Street, che lui fustiga e maledice nel populismo evangelico da «mercanti nel tempio». E totalmente digiuno di politica estera, propone di abolire le imposte dirette, e ha un nome da sit com sugli «hillybillies», i burini più ruspanti. Con quel ridicolo nome non diventerà mai presidente, dicono gli esperti, e i suoi occhioni da Bambi si inumidiscono di tristezza.

Vittorio Zucconi

Vittorio Zucconi (1944-2019), giornalista e scrittore, è stato condirettore di repubblica.it e direttore di Radio Capital, dove ha condotto TG Zero. Dopo aver cominciato nel 1963 come cronista precario a …