Michele Serra: L'amaca di giovedì 31 gennaio 2008

01 Febbraio 2008
Essere dati per morti ha i suoi vantaggi, specie se il morto è ancora in grado di alzarsi barcollando dal letto, con indicibile spavento degli astanti. Tale è la condizione della sinistra italiana, data per spacciata da ogni sondaggio, lacerata al suo interno, reduce da un’esperienza di governo massacrante per la fatica e poco esaltante nei risultati. La condizione migliore, insomma, per non aspettarsi più niente di buono dalla vita, e dunque, nel contempo, per accogliere come una fantastica sorpresa anche la minima gratificazione.
Date retta: siamo, noi di sinistra, in una botte di ferro. Di peggio può accaderci soltanto che Berlusconi cominci a piacerci, rischio che francamente è più improbabile di un’invasione marziana. E dunque, dal basso inarrivabile della nostra condizione, non possiamo che risalire. Già nella imminente campagna elettorale, vedrete, riusciremo a toglierci più di una soddisfazione. Il solo fatto di poter partecipare alle elezioni, conciati come siamo, mette già di buon umore. E poi, come insegna lo sport, chi è sconfitto in partenza non ha niente da perdere, e tutto da guadagnare.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…