La stampa su Bianco e nero: Claudia Morgoglione, “la Repubblica”, 7 gennaio 2008

07 Febbraio 2008
Il confronto con l’altro da sé, i pregiudizi reciproci, il razzismo strisciante. Parla di tutto questo Bianco e Nero di Cristina Comencini, caso unico - nel cinema made in Italy - di commedia romantica, brillante, su base multietnica: sullo schermo infatti Fabio Volo, sposato con la paladina delle cause africane Ambra Angiolini, si innamora perdutamente (ricambiato) della bella e sexy senegalese Aissa Maiga. Ma che anche nella vita reale ci sia ancora molto da fare, sulla strada dell’integrazione, lo si capisce dall’amaro sfogo della regista, in conferenza stampa: ‟Per i nostri due protagonisti di colore - rivela - non siamo riuscire a trovare sponsor: in tutti i film maggiori gli interpreti principali sono vestiti dalle case di abbigliamento, dal pedalino alla scarpa. E invece per loro nulla...”. Una circostanza che la dice lunga, sulla realtà del Paese in cui viviamo. Un’Italia in cui anche l’ultima starlette televisiva è griffata dalla testa i piedi; in cui - come spiega ancora la Comencini - ‟nella lavorazione dei film si cerca di risparmiare sui costumi”, rivolgendosi alle imprese del settore. Ma in cui, evidentemente, per due attori di origine senegalese - per quanto belli, e per giunta calati in ruoli borghesi – l’abito gratis proprio non lo si riesce a trovare. ‟Mentre invece nelle pubblicità - prosegue l’autrice - le donne nere vengono utilizzate eccome: ma solo come simbolo erotico, oggetto sessuale”.
Insomma, una Comencini agguerrita. E molto convinta della sua ultima fatica, che si rifà alla tradizione di una certa commedia all’italiana: argomenti seri, ma affrontati con leggerezza. In cui si sorride e a volte si ride: non tanto per questa o quella battuta, ma per il ridicolo che la mancata comunicazione tra i due mondi - quello dei bianchi e quello dei neri, appunto - suscita.
La storia, ambientata a Roma, è quella di due coniugi, Elena (Ambra Angiolini) e Carlo (Fabio Volo). Lei, di famiglia alto borghese e sottilmente razzista, è la battagliera impiegata di un’associazione umanitaria impegnata per l’Africa (sul modello dell’Amref, che ha dato supporto, e non solo logistico, alla realizzazione della pellicola). Lui è un esperto di computer di umili origini, che a stento sa dove si trovi l’Africa sulla cartina geografica. Il loro rapporto va in crisi quando, a una raccolta fondi, Carlo incontra Nadine (l’attrice francese Aissa Maiga), l’affascinante moglie di un collega senegalese di Elena (Eriq Ebouaney, francese anche lui).
Tra l’informatico italiano e la bella borghese africana scocca subito la scintilla, che dopo un po’ si tramuta in una relazione molto passionale. Doppiamente proibita: perché sono entrambi sposati con figli; e perché ognuno dei due viene visto come "traditore" del proprio colore di pelle. Svelando così quella rete di pregiudizi reciproci che sembrano rendere impossibile un dialogo tra razze e culture diverse. Riuscirà l’amore tra Carlo e Nadine a dimostrarsi più forte?
In definitiva, una pellicola - in uscita venerdì 11, con distribuzione 01 - molto diversa dalla precedente fatica della Comencini, La Bestia nel cuore, dramma a tinte forti in cui non c’è proprio nulla da ridere. ‟Questo nuovo film - racconta oggi la regista - nasce da una domanda che Fabio Volo rivolge, sullo schermo, a sua moglie: ‟Perché non abbiamo amici neri?” In effetti anch’io, prima di compiere un viaggio in Rwanda, non ne avevo mai avuti. Quanto alla scelta della commedia, sono stata molto indecisa, avevo il tarlo del politicamente corretto: ‟Si può dire, non si può dire?”. Poi però ho deciso di giocare coi pregiudizi”, realizzando un film dal tono brillante. Una scelta condivisa anche dai due protagonisti di colore. E se Aissa Maiga sottolinea che la sua esperienza di vita è di completa integrazione, Ebouaney si dichiara in disaccordo con lei: ‟La Francia è sì il paese dei diritti dell’uomo, ma anche quello in cui nessuno condividerebbe un piatto di pasta con te. In Italia invece magari ti guardano con diffidenza, ma quel piatto di pasta lo condividono”. Sul fronte italiano del cast, invece, Volo - battutista e caustico come sempre e fresco campione di vendita con il suo ultimo libro - dice di essersi trovato a suo agio nel ruolo di uomo ‟conteso da due donne bellissime: del resto io ci sono abituato”. E sui progetti futuri, rivela: ‟Continuo a scrivere e fare radio, la tv è rimandata all’anno prossimo. Quanto al cinema, spero che mi chiamino ancora: altrimenti, visto che ormai sono ricco, me lo produrrò e girerò da solo”. Ma la vera prova nel nove è quella della Angiolini, dopo l’exploit di Saturno contro di Ferzan Ozpetek: ‟Ferzan ha avuto il coraggio di farmi partire da zero - spiega lei - Cristina ancora di più, nel farmi continuare. E con un personaggio molto diverso dal precedente. Quanto al futuro nel cinema, per ora ho gli stessi impegni di Fabio Volo: nessuno...”.

Cristina Comencini

Cristina Comencini nasce a Roma nel 1956. Figlia del regista Luigi Comencini e madre di Carlo, Giulia e Luigi, esordisce al cinema come attrice nel 1969, diretta dal padre in …