Michele Serra: L'amaca di sabato 28 giugno 2008

02 Luglio 2008
Al netto delle opinioni morali (l’etica sessuale è quanto di più privato e multiforme si possa immaginare), da tutta la vicenda delle intercettazioni Rai viene fuori piuttosto un altro "scandalo", che rischia di rimanere insabbiato sotto la greve cipria del gossip erotico. Lo scandalo è che una caterva di politici telefonano a Saccà e altri boss della televisione per blaterare di palinsesti, generi televisivi, fiction, recitazione. Non avendone alcun titolo, ma evidentemente sentendosi autorizzati a farlo dalla loro funzione centrale nell’orrido viluppo di potere e sottopotere che germina in quei paraggi romani.
Saccà, che dopotutto è l’unico o quasi che sta facendo il suo lavoro, quasi fa pena sotto la raffica di richieste e suggerimenti di emeriti pirla che, nell’attesa degli spaghetti alle vongole, telefonano ai pezzi grossi della Rai per orientare i soggettisti o discettare sul casting: e raccomandare l’amichetta, nel frangente, è appena un effetto collaterale del sistematico impiccio che costoro, quasi in blocco, infliggono alla televisione pubblica. Lo si è già detto un miliardo di volte, ma già si sa che non accadrà mai: i politici, in blocco, dovrebbero essere cacciati dalla Rai, neanche avvicinarsi, neanche pronunciarne il nome.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…