Michele Serra L'amaca di giovedì 6 agosto 2009

06 Agosto 2009
L’idea che esista un "piano" berlusconiano per smontare pezzo dopo pezzo la Rai (vedi la recente, sospetta rinuncia al vantaggioso sodalizio con Sky) è certamente un’idea tendenziosa, e maliziosa. Il problema, però, è che è un’idea inevitabile, e direi strutturale. Discende da quella oggettiva, obbrobriosa stortura che è la governance di Berlusconi (cioè del padrone di Mediaset) sul servizio pubblico, cioè sulla concorrenza. Se fosse la Toyota a nominare il management della Fiat, o l’Inter a decidere la campagna acquisti del Milan, ovviamente verrebbe da pensare che ogni mossa sia viziata da interessi altrui. È anche per questo, del resto, che non è la Toyota a nominare il management Fiat, e non è Moratti a decidere la formazione del Milan: esistono leggi, e prima ancora delle leggi ovvie consuetudini, che impediscono simili assurdità, e soperchierie.
Al contrario, in questo paese nessuno più si scandalizza che sia il proprietario di Mediaset a nominare (nella sua residenza privata) i dirigenti dell’azienda concorrente: una delle scrivanie più importanti della Rai fu da lui attribuita alla sua ex segretaria personale. Tutto ciò che doveva accadere, di orribile e ridicolo, è già ampiamente accaduto.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…