Michele Serra: Presto i mutui per senzatetto

01 Dicembre 2008
La recente riunione del G20 ha tracciato le linee fondamentali del futuro economico del pianeta. Il primo passo sarà convocare un G21, poi un G22, poi un G23, fino ad arrivare, verso la metà del secolo, a un G170 che riunirà attorno a un'enorme tavolo tutti i governanti della Terra con l'eccezione del Laos, escluso (dopo sorteggio) perché serve un paese libero da impegni che possa occuparsi del catering.
Quanto ai contenuti di questi vertici, non viene ritenuto necessario individuarne alcuno. Il loro scopo è dare l'impressione che i capi di governo siano intensamente impegnati alla risoluzione dei problemi economici, e nella conferenza stampa finale fornire cifre a casaccio (vedi gli ottanta miliardi di aiuti alle famiglie promessi da Berlusconi). C'è chi dice novanta, chi cento, chi centoventi, in una scherzosa gara al rialzo che è diventato il gioco preferito di ogni vertice: l'imperatore di Tonga ha già fatto sapere che, non appena sarà ammesso al G170, stanzierà aiuti per un fantastiliardo, parte con un assegno post-datato, parte in conchiglie.

Nuove risorse economiche
L'apposita commissione di esperti insediata dal G20, con l'incarico di individuare nuove risorse per la finanza pubblica, non ha potuto rendere note le sue conclusioni perché la stampante era stata sequestrata dal fornitore per insolvenza.

Lotta alla povertà
Il G20 è diviso in due fronti: quello proibizionista e quello antiproibizionista. Secondo i primi, la grande diffusione della povertà è colpa del permissivismo dilagante. Pene più severe per i poveri avrebbero un potere di dissuasione per chi - specialmente i giovani - si accosta alla povertà con sempre maggiore disinvoltura. Per gli antiproibizionisti, invece, i poveri non sono criminali, ma malati che andrebbero aiutati a smettere. Allo studio uno speciale metadone per i poveri: basta una fiala per avere visioni di opulenza, attici a Notting Hill, stole di ermellino, vassoi di ostriche. Purtroppo ogni fiala costa mille euro. Berlusconi ha raccontato la famosa barzelletta sul morto di fame che ruba alcune fette di salame, e sua moglie lo rimprovera perché preferisce il salame intero.

Finanza canaglia
Come mai la scoperta di una massiccia immissione sui mercati mondiali di bond di Atlantide, per giunta venduti da giovani finanzieri travestiti da tritone, non ha insospettito le autorità di controllo? Questa è la domanda che i venti di capi di governo si sono fatti ripetutamente all'ultimo vertice, decidendo che la risposta era troppo difficile. Berlusconi ha contribuito alla discussione raccontando una barzelletta sulle sirene con le mestruazioni.

Industria dell'auto
L'imminente bancarotta delle principali case automobilistiche è un fenomeno che gli economisti definiscono ‟no-flazione”. Il termine deriva dal fatto che ogni volta che un concessionario d'auto propone l'acquisto di un'automobile, il cliente risponde "no", nelle varianti "no, neanche morto" e "no, piuttosto mi ammazzo". Pare che questo ostinato rifiuto dipenda dal fatto che ogni famiglia occidentale possiede già sei automobili. Il G20 ha proposto due possibili soluzioni: comperare con denaro pubblico tutte le auto invendute al mondo e destinarle ai dipendenti della Regione Sicilia. Oppure lasciare che le industrie falliscano e preparare due milioni e mezzo di lettere di licenziamento con affrancatura a carico del destinatario. Berlusconi ha raccontato la barzelletta sui sedili reclinabili.

Mutui
Constatato che il totale collasso dei mutui sulla casa rende ormai del tutto inutile ogni intervento, è stato deciso di lanciare al più presto un nuovo tipo di mutuo per i senzatetto, nelle due categorie ‟sotto-ponte family” e ‟panchina sicura”. Berlusconi ha raccontato la barzelletta sui sordomutui.

Breviario comico di Michele Serra

Di quando Berlusconi regalò alla regina d’Inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. Di quando venne finalmente chiarito che “cariche dello stato” non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima Repubblica. E di quando il Pd diede in affido i suoi elettori a …