Democrazia afascista

di Gabriele Pedullà, Nadia Urbinati

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La democrazia afascista – una forma di autocrazia elettiva – è un fenomeno recente e in qualche modo inedito. Anche se nei paesi occidentali i primi segnali di una trasformazione delle regole del gioco democratico risalgono agli anni settanta del secolo scorso, oggi la sua avanzata è particolarmente evidente in Italia, dove il fascismo è nato e dove, soprattutto, nel 2022 gli elettori hanno per la prima volta consegnato il governo del paese a un partito ideologicamente legato al ventennio dittatoriale.

La crisi dei principi ispiratori delle carte costituzionali introdotte all’indomani del secondo conflitto mondiale non riguarda però soltanto l’Italia, tanto da indurre studiosi e opinionisti a parlare di un generale arretramento delle democrazie verso forme autoritarie. È indispensabile quindi mettere a fuoco i tratti fondamentali di questa variante oltremodo insidiosa, che mette a repentaglio le conquiste politiche e sociali del secondo Novecento: per l’appunto la democrazia afascista.

Di fronte alla sfida lanciata dalla destra radicale alla democrazia costituzionale, fondata sui diritti e sulla limitazione del potere politico, è necessario, tuttavia, non cedere a facili nostalgie. Si tratta, piuttosto, di volgere lo sguardo al futuro, rivendicando, specialmente per i più giovani, la straordinaria attualità delle promesse di quella che fu – e in parte è ancora – la democrazia antifascista. Ma per fare ciò occorre prima comprendere da dove viene, e cosa promette di essere, il nuovo assetto che da qualche anno minaccia di prendere piede a tutte le latitudini del globo, nel nome della funzionalità del sistema e della governabilità. Anche se in Italia è probabilmente più facile afferrarne i tratti, “democrazia afascista” è uno dei nomi possibili di un fenomeno che trascende la nostra storia nazionale e che, pure per questa ragione, merita di essere analizzato a fondo.



Nell’anno III del governo Meloni prende forma, con sempre più chiarezza, il disegno di superare la democrazia costituzionale nata dalla Resistenza per approdare a una democrazia afascista. 

Conoscerne i caratteri, le radici storiche e i rischi è il primo passo per provare a ostacolarne l’avanzata.

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Gabriele Pedullà

Gabriele Pedullà insegna Letteratura Italiana all’Università di Roma Tre e scrive su “Il Sole 24 Ore”.  È stato Visiting Professor a Stanford, UCLA, Lione, Princeton e Berkeley. Saggista e narratore, …

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Nadia Urbinati

Nadia Urbinati è docente di Teoria Politica alla Columbia University a New York e collabora  …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 5 Marzo 2024
  • Collana: Scintille
  • Pagine: 160
  • Prezzo: 16,15 €
  • ISBN: 9788807174285
  • Genere: Saggistica, Varia