Invano

Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua

di Filippo Ceccarelli

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Ci sono i comunisti e gli scomunisti, i barbari padani e i democristiani, i socialisti craxiani e non craxiani, i postfascisti e i berluscones: settant’anni di costume, di scissioni, di precisazioni, di essere uguali ma diversi hanno finito per affollare il nostro paese di tribù e sottotribù politiche, ognuna con i suoi tic, le sue parole d’ordine e di contrordine, i suoi vizi privati e le sue pubbliche virtù.
Filippo Ceccarelli, “curioso di professione”, si inabissa nelle infinite pieghe di questa storia cominciata con il dopoguerra e forse ora finita per sempre, e in un paese senza memoria ricuce ossessivamente i dettagli del lunghissimo romanzo italiano. Sono dettagli che parlano di noi, di chi il potere lo ha avuto e lo ha perso, di chi lo ha subìto e combattuto, alla ricerca delle tracce, dei fili in grado di raccontarci come siamo diventati quello che siamo.
Sostenuto dalle carte e dai ritagli contenuti nel suo impressionante archivio sui politici italiani (334 raccoglitori e 1500 cartelle, pari a una torre di 45 metri e al tir che è stato necessario per trasferirlo alla Biblioteca della Camera dei Deputati), Ceccarelli scrive un libro appassionato e definitivo, che attraverso un uso sapiente e raffinato dell’aneddotica e a una scrittura arguta e spiazzante, mette il paese davanti allo specchio impietoso della sua storia, anche se “può sembrare ormai anacronistico questo andare al fondo, questo accanirsi sulle conseguenze del disincanto”.

La prima storia tribale del potere in Italia. Per capire chi siamo, come ci siamo arrivati e se questa storia è davvero finita.

“I gesti, gli usi, le pratiche, i segreti, i gusti, i piaceri, i tic, le idiosincrasie, le civetterie, i soprannomi, le barzellette, i personaggi minori, le figure di contorno e di servizio, i famigliari, i famigli, gli amici, le amanti, i vincoli di appartenenza, i rapporti col denaro, le relazioni pericolose, il gossip, la pazzia. Ma anche la cura dei corpi, i rapporti con
il sesso e con il cibo, i malanni, il guardaroba, i costumi e gli ingegni di scena, gli accessori, il merchandising, gli oggetti di uso e quelli sottratti all’uso e in tal modo resi sacri; e poi ancora i monumenti, le sedi e le scuole di partito, gli addobbi congressuali, le case private, il mobilio, le ville, le piscine, i salotti, i cessi, gli arredi, gli alberghi, i bar, i ristoranti, i mezzi di trasporto, i viaggi, le vacanze, gli omaggi, le cerimonie, le feste, i funerali.”

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Filippo Ceccarelli

Filippo Ceccarelli è giornalista politico da oltre quarant’anni, prima a “Panorama”, poi alla “Stampa” e ora a “Repubblica”. Il suo sterminato archivio sulla politica italiana è stato donato nel 2015 …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 31 Ottobre 2018
  • Collana: Serie Bianca
  • Pagine: 976
  • Prezzo: 23,75 €
  • ISBN: 9788807173493
  • Genere: Saggistica
Filippo Ceccarelli vince il Premio Capalbio

Filippo Ceccarelli vince il Premio Capalbio

Flippo Ceccarelli con Invano è il vincitore del Premio Capalbio 2019 - sezione di Saggistica Storica. La premiazione a Capalbio il 31 agosto.