La democrazia radicale nell'Ottocento europeo

Attraverso i contributi dei più accreditati studiosi e grazie alla selezione di esemplari fonti coeve, la storia di un’originale tradizione politica come quella radicale evidenzia percorsi di ricerca inediti nella riflessione sui processi di politicizzazione della vita pubblica e sull’avvento della democrazia nell’età contemporanea. Con l’indagine sulle peculiari ‟traduzioni” nazionali dei principali modelli di democrazia (anglosassone e francese), in Italia e nell’Europa centro-orientale e meridionale, la storia del radicalismo democratico e repubblicano è ripensata attraverso un approccio comparativo e una spiccata attenzione verso la dimensione sociale e culturale della politica. Emergono così i tratti comuni di una più complessiva storia della democrazia europea, le storie distinte di intellettuali e di leader politici, di gruppi e movimenti di opinione, di associazioni e primordiali organizzazioni partitiche. Si prefigura un universo comune di valori ideali e pratiche sociali: la matrice morale dell’azione politica, la ridislocazione del potere in termini autonomistici e federali, la centralità delle libertà civili e dei valori laici, l’idea della politica come apprendistato educativo, il superamento dell’esclusione politica attraverso l’utilizzo del voto, l’attenzione verso la questione sociale e il mondo del lavoro, la rete delle associazioni volontarie create nella sfera della società civile a sostegno della mobilitazione politica, la costruzione di un sistema di simboli e di riti grazie ai quali rappresentare i miti di fondazione delle identità collettive, nazionali ma non solo. Collocandosi in Europa al crocevia della sintesi tra liberalismo e democrazia, la storia al plurale del radicalismo europeo mette in correlazione gli elementi che hanno contraddistinto l’affermazione della politica nella società contemporanea come fattore di modernità e civilizzazione.