Le sfide dell'etica

di Zygmunt Bauman

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“Una delle dimensioni pratiche della crisi deriva semplicemente dall’estensione delle nostre capacità”

La perdita di una concezione del mondo ha determinato nell’etica e nella pratica politica contemporanea la spinta ad affrontare i problemi morali seguendo criteri diversi da quelli imposti dalla modernità, dettati dalla scelta di riempire il vuoto lasciato dalla supervisione morale della Chiesa con un codice di regole razionali che gli uomini potessero apprendere e rispettare. Attraverso la reinterpretazione di quelli che presenta come i contrassegni della condizione morale (l’ambivalenza, la non-razionalità, l’incertezza, la non-universalità), Bauman perviene a una visione dell’etica basata sul riconoscimento del carattere incondizionato e illuminato della responsabilità morale.
“Questo saggio è guidato dalla speranza che le fonti della forza morale, che nell’etica e nella pratica politica moderne erano nascoste alla vista, possano essere rese visibili, e al tempo stesso le ragioni della loro passata invisibilità possano essere meglio comprese; e che alla fine le opportunità di ‘rendere morale’ la vita sociale possano – chissà? – aumentare. Resta da vedere se l’epoca postmoderna passerà alla storia come crepuscolo o come rinascita della morale."

 

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Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman (1925-2017) è stato professore emerito di Sociologia nelle università di Leeds e Varsavia. Tra le sue più importanti opere in italiano: Modernità e Olocausto (il Mulino, 1992), Il …

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