Reflections on the Gulag

With A Documentary Appendix On The Italian Victims Of Repression In Ussr

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Nel quadro dello sviluppo del sistema del Gulag trova posto la storia dell’emigrazione italiana e della sua repressione soprattutto negli anni del terrore staliniano. Lunghe ricerche condotte negli archivi russi hanno permesso la ricostruzione delle vicende biografiche di circa mille italiani la cui storia diventa simbolo di alcuni nodi centrali di tutta la storia del xx secolo: il rapporto tra l’Unione Sovietica e i paesi capitalisti, la dinamica che si instaura fra Pci e Pc dell’Unione Sovietica, la relazione fra il mondo dell’emigrazione straniera e lo sviluppo della politica interna e internazionale dell’Urss di Stalin.
Nell’Appendice in italiano, le biografie di circa mille italiani emigrati in Urss che finirono nei lager di Stalin. I verbali degli interrogatori e le lettere ai familiari rinvenuti negli archivi della polizia.

V.V. Beljaev. 29 ottobre 1937 
«... Io considero De Marchi un evidente controrivoluzionario che si maschera abilmente e sottilmente da stacanovista. Sotto forma di barzellette e critiche faceva passare della propaganda antisovietica. So anche che lavorando in campagna scattò fotografie allo scopo di fare propaganda contro i Kolchoz, mostrava che i kolchoziani da noi non sono sazi e civili, ma affamati, in particolare fotografò bambini contadini, mostrandoli laceri e pieni di pidocchi».

P.V. Jurakov. 29 ottobre 1937 
«... Nel 1936 De Marchi trovandosi in una spedizione per le riprese del film Cotone cercò in ogni modo di convincere i contadini a non seminare cotone, agendo così contro la decisione del partito e del governo. Nel 1937 girando il film Ulever De Marchi radunava i bambini contadini dei kolchoz, li costringeva a raccogliere e gettarsi addosso i pidocchi e in tal modo li fotografava: secondo me tali fotografie le inviava nei paesi capitalisti e in particolare nell´Italia fascista...».

M.M. Sapiro. 31 ottobre 1937 
«Considero De Marchi una persona chiaramente antisovietica».
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