Desmond Tutu: Ricchi, investite sui poveri

29 Novembre 2004
È sconvolgente constatare che 1,2 miliardi di persone nel mondo vivono in stato di povertà, considerata l'ingente ricchezza esistente attualmente su scala mondiale. Sebbene molti Paesi e organizzazioni cerchino di ridurre il tasso di povertà, è importante che comprendano che la povertà non costituisce soltanto una condizione di basso reddito e di mancanza di beni. Per ridurre la povertà devono anche offrire la possibilità al povero di trasformare la propria vita e i propri mezzi di sostentamento. Le persone povere non cercano l'elemosina. Forniti dei mezzi, s'ingegnano a migliorare la propria vita e quella delle comunità. La capacità di intraprendere attività economiche è vitale per il povero e l'accesso ai servizi finanziari fondamentali può costituire una via d'uscita dalla povertà per avere una vita migliore. Per i 900 milioni di persone in stato di estrema povertà, che vivono nelle zone rurali di Paesi in fase di sviluppo, un prestito di soli 50 dollari può fare una grande differenza per mantenere in vita la loro attività o per riequilibrare una crisi personale. Quasi trent'anni di prove, a partire dal prestito di meno di cinquanta dollari concesso dalla Grameen Bank a una donna povera nel villaggio di Jobra nel Bangladesh, ci hanno dimostrato che credito, prestiti, risparmi e altri servizi finanziari aiutano ad alleviare la povertà e contribuiscono al benessere di famiglie e comunità. Nel mio Paese, il Sud Africa, la povertà e la disoccupazione sono elevate in alcune zone, dove un'alta percentuale della popolazione è impegnata in attività economiche su scala molto modesta. Queste persone sono ansiose di accedere a prestiti che possono essere utilizzati per aumentare il loro reddito e avviare microattività. Le banche e altre istituzioni finanziarie, tuttavia, non sono facilmente accessibili, e, talvolta, l'unica alternativa è stata quella di rivolgersi a usurai, che applicano un interesse annuo che tocca il 700%. Fortunatamente oggi molte organizzazioni non governative (NGO) e istituzioni del Sud Africa offrono servizi finanziari ai poveri che trasformano la loro vita e quella delle comunità. Pur essendo facile riconoscere le esigenze fondamentali immediate, per esempio cibo e acqua, se desideriamo alleviare la povertà, dobbiamo anche riconoscere la necessità di servizi che consentano alla popolazione povera di fare la propria strada a livello economico. I servizi finanziari possono aiutare i poveri a gestire i loro beni, a generare reddito e a creare posti di lavoro. Inoltre, l'accesso regolare ai servizi finanziari crea maggiori opportunità per i bambini di andare a scuola, per le famiglie di ottenere l'assicurazione malattia, e per i poveri di fare scelte che meglio si addicono alle loro necessità. In molte zone dell'Africa, per esempio in Uganda, dove imperversano sia la povertà che l'Hiv/Aids, i servizi di microfinanza hanno dimostrato di essere uno strumento inestimabile per la sopravvivenza sia di coloro che prestano assistenza sia dei bambini orfani. Attraverso attività economiche informali, le donne dell'Uganda hanno affrontato la sfida di dare assistenza al gran numero di bambini orfani, che hanno perso i genitori a causa dell'Aids. Per donne come Benedete Nakayima, una straordinaria nonna di 74 anni di 35 orfani, o Ibore Janet, una vedova di 44 anni con otto figli e quattro orfani adottati, prestiti molto piccoli (dai 20 a 500 dollari), ricevuti dall'Ugandan Women's Effort to Save Orphans (Uweso), una NGO di base, patrocinata dall'International Fund for Agricultural Development (Ifad) e dal Belgian Survival Fund (Bsf), hanno rappresentato una possibilità che altrimenti non avrebbero avuto. Benedete ha potuto migliorare la sua piantagione, allevare capre, far crescere raccolti destinati alla vendita e intraprendere altre forme di commercio che l'hanno aiutata a ricavare denaro a sufficienza per dare da mangiare, vestire, mandare a scuola e crescere le sue nipotine. Ibore è riuscita ad avviare una mensa, che le permette di ricavare un reddito sufficiente per prendersi cura dei suoi bambini. Per molti degli 1,2 miliardi di persone nel mondo che vivono al di sotto del livello di povertà la microfinanza offre alternative economiche, sicurezza nelle proprie capacità e acquisizione di responsabilità. Con sempre maggiore frequenza vediamo donne appartenenti a società tradizionali dell'Asia, dell'Africa Orientale e Centrale, e di altri Paesi, che svolgono un ruolo di primaria importanza nelle economie locali. In molti casi questo è dovuto a un piccolo prestito o ad altri servizi forniti dalle unioni di credito, dalle cooperative femminili, o da organizzazioni agricole, che consentono loro di avviare o far proseguire un'attività. La microfinanza non è l'unica soluzione alla povertà, ma l'accesso ai servizi finanziari svolge un ruolo importante per consentire ai poveri di lottare contro la loro povertà, soprattutto nelle zone rurali, dove vive la maggior parte delle persone più povere del mondo. Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2005 l'Anno del Microcredito, per fornire all'avanguardia un elemento essenziale per condurre la lotta, combattere la battaglia per alleviare la povertà, cioè una migliore accessibilità ai servizi finanziari da parte dei poveri. Nei tempi odierni, incerti e turbolenti, investire sui poveri può essere il migliore investimento che il mondo deve ancora fare.
Traduzione del ‟Gruppo Logos”

Desmond Mpilo Tutu

Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984, è stato Arcivescovo di Città del Capo (Sudafrica) fino al 1996. È attualmente visiting professor presso la Emory University ad Atlanta. …