Riccardo Staglianò: Maximulta per le e-mail spazzatura

22 Dicembre 2004
Un miliardo di dollari, quasi un correttivo alla finanziaria. Condannati a pagare tanto sono stati tre grossi spacciatori americani di "spam", le e-mail pubblicitarie non richieste. è la multa più alta della storia di questo crimine elettronico che non risparmia più nessuno, rallentando il funzionamento di internet e intasando le caselle postali. "È incredibile - ha commentato all’Associated Press Laura Atkins, presidente della SpamCon Foundation - non ho mai sentito di sanzioni che fossero superiori a 100 milioni di dollari". Nella causa, decisa da un giudice federale dello Iowa, un piccolo fornitore di accesso a internet con 5000 abbonati aveva denunciato 300 spammers dopo che, nel 2000, i suoi server erano stati inondati da circa 10 milioni di messaggi promozionali al giorno. Dopo quasi quattro anni il risarcimento danni è stato calcolato: la Amp Dollar Savings dell’Arizona deve 720 milioni di dollari, la Cash Link Systems e la Tei Marketing Group della Florida rispettivamente 360 e 140 milioni. In teoria, almeno, perché di almeno due degli "untori" non c’è traccia. Niente numeri di telefono sull’elenco, e a quelli che si trovano in rete corrispondono utenze inesistenti. "È assolutamente una vittoria per tutti noi che troviamo e-mail fraudolente ogni volta che controlliamo la posta", ha spiegato l’avvocato del titolare Robert Kramer, che pure non si fa illusioni sul reale recupero, "speriamo di coprire almeno le spese legali". Un risarcimento monstre ottenuto grazie al combinato disposto di una legge dello stato che quantifica in 10 dollari a messaggio la multa, moltiplicata per tre grazie a una norma federale. Un verdetto che arriva all’indomani del rapporto finale della Federal Trade Commission che definisce lo spam come "qualsiasi e-mail commerciale che contenga pubblicità o promozione o il cui oggetto o l’inizio del testo sia da intendersi tale". E in contro tendenza rispetto alla decisione della corte del Maryland che, pochi giorni prima, aveva ritenuto incostituzionale la denuncia contro uno spammer: condannarlo sarebbe equivalso a "limitare il commercio tra stati", hanno sostenuto i giudici, dal momento che non c’è modo di sapere a priori dove si troverà chi riceverà l’e-mail promozionale. Pur nelle intermittenze giurisprudenziali, tuttavia, il problema è sempre più sentito, e non solo in America. Il picco, per quanto riguarda la Gran Bretagna, è stato raggiunto il fine settimana del 6-7 novembre: in quei giorni il 95 per cento della posta circolante, stando ai monitoraggi di Email Systems, era junk mail. E come in tutte le guerre che si rispettino le aziende cercano di guadagnarci. Microsoft ha appena comprato la Giant Company, che produce anche software anti-spam e la Symantec ha lanciato un servizio per le aziende che filtrerà i messaggi cercando di neutralizzare quelli che offrono antidepressivi, Viagra vari e schemi per diventare miliardari in tre mosse.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …