Riccardo Staglianò: Putin visita il Medio Oriente. Per la prima volta in Israele

27 Aprile 2005
È il viaggio delle "prime" quello che Vladimir Putin ha iniziato ieri in Medio Oriente. La prima sua visita ufficiale nell´area, la prima di un leader russo o sovietico dai tempi di Nikita Kruscev (1964) e la prima in assoluto dalla nascita dello stato di Israele e nei Territori occupati. Il capo del Cremlino è arrivato ieri sera al Cairo, dove vedrà il presidente egiziano Hosni Mubarak per poi ripartire in serata alla volta di Ariel Sharon e Abu Mazen, quattro giorni in tutto. ‟Come membro di organizzazioni internazionali, incluso il ben noto ‘quartetto’ della road map - ha dichiarato al quotidiano egiziano Al Ahram - faremo tutti gli sforzi necessari per mettere fine al conflitto”. E il senso della sua inedita missione è proprio quello di recuperare un po´ dell´antico prestigio internazionale che l´Urss aveva e che la Russia ha perso. Il valore simbolico della visita è alto soprattutto in Israele, dove vive oltre un milione di persone (sui 6 totali) che provengono dalle ex repubbliche. ‟Non è semplicemente ‘un´altra visita’” si legge su un editoriale di Haaretz che, oltre alla storia, ricorda come due punti, soprattutto, potranno causare imbarazzi al capo di stato moscovita.
La prima divergenza riguarda i rapporti con l´Iran. La costruzione da parte di ingegneri russi della centrale atomica di Busher ha causato preoccupate reazioni di Israele che teme da sempre che Teheran voglia dotarsi dell´atomica. Parlando alla tv israeliana Channel 1 nei giorni scorsi Putin ha ribadito che ‟la sua posizione sulla non proliferazione nucleare è rigida e coerente” ma che il programma civile in Iran sarà monitorato dall´Aiea e che clausole specifiche danno loro forti poteri di controllo sul suo "uso civile". Il secondo motivo di scontro è la Siria. Proprio ieri il ministro della Difesa russo Sergei Ivanov ha ribadito che la vendita a Damasco di missili Strelets procederà nonostante la forte opposizione di Israele. ‟A quanto so non hanno ancora firmato un accordo - ha commentato il premier Sharon sul "Jerusalem Post" - ne discuterò con Putin”. La Siria ospita i quartier generali di Hamas e della Jihad Islamica, oltre ad avere stretti legami con il libanese Hezbollah, ma i russi hanno garantito che, con una gittata di 4-5 chilometri, i missili non devono comunque preoccupare Israele. E lo stesso Putin ha aggiunto, gelando gli interlocutori, che renderanno ‟solo più difficile, per i caccia israeliani, sorvolare a bassa quota la residenza ufficiale del presidente Assad”.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …