Riccardo Staglianò: Caso Calipari. Svelati i segreti del dossier Usa

03 Maggio 2005

Il rapporto, tolta la sbianchettatura elettronica, ha guadagnato una decina di pagine. Pagine con i nomi, le procedure, le regole d´ingaggio dei soldati americani. I capitoli del dossier Usa coperti da segreto. Salvatore Schifani, programmatore informatico di Messina, è stato il primo a comunicarci la scoperta, con una mail alle tre della notte tra sabato e domenica. Così Repubblica.it, l´altroieri mattina, insieme a numerosi blog, è stata in grado di divulgare il documento completo. Ai navigatori è bastato prendere il file in pdf, copiarlo e incollarlo su un normale file di testo, e quello che era cancellato è venuto a galla, come fosse inchiostro simpatico. Ex omissis che dicono cose che il Pentagono preferiva tenere per sé.
I nomi. Dal documento non protetto sono venuti a galla i nomi dei 10 componenti della squadra del checkpoint, a partire dall´uomo che ha premuto il grilletto: Mario Lozano, della Guardia nazionale di New York. È stata svelata anche l´identità di Andrea Carpani, il "terzo uomo" dell´auto italiana, l´agente del Sismi alla guida.
Il posto di blocco. Gli omissis svelano anche la differenza tra "posto di controllo del traffico" (Tcp) e "posto di blocco" (Bp, come quello dell´incidente). Il primo prevede l´arresto di un veicolo, la sua perquisizione e il suo passaggio autorizzato. Il posto di blocco non contempla la perquisizione. La sua funzione è impedire a una vettura di avvicinarsi a un´area protetta, impedire alle autobomba di avvicinarsi abbastanza per uccidere o ferire soldati o civili.
L´addestramento. I soldati al Bp 541 erano stati addestrati a Fort Hood su come gestire Tcp. Che non sono esattamente la stessa cosa. ‟Non c´è alcuna prova che i Soldati (in maiuscolo, ndr) fossero stati addestrati per gestire Bp prima di arrivare sul teatro delle operazioni”.
La procedura. L´equipaggiamento base prevedeva un faro portatile, un puntatore laser e un fucile automatico. ‟Il fuciliere doveva usare il faro mentre il comandante della camionetta o dell´Hummer adoperava il puntatore laser, con lo scopo di attirare l´attenzione del guidatore del veicolo che si avvicinava, facendolo tornare indietro o fermare”. Se si doveva sparare si doveva prima far ‟cadere il faro per rispondere alla minaccia utilizzando entrambe le mani”. Durante l´incidente non è andata così e ‟non c´è prova di alcun specifico addestramento per usare la torcia e l´M240B simultaneamente”.
Regole d´ingaggio. ‟Le regole d´ingaggio insegnate ai Soldati erano shout, show, shove, shoot”. Shout, gridare: ‟es. usare il faro su un veicolo che si avvicina”. Show, mostrare:”usare il puntatore laser verde, mirato al guidatore”. Shove, spingere: ‟sparare dei colpi di avvertimento”. Shoot, sparare: ‟prima colpi per rendere inoffensivo poi, se necessario, per uccidere”. Il capitolo comprende raccomandazioni specifiche: ‟I soldati e gli ufficiali devono capire che in un Bp lo scopo è di ottenere l´arresto del veicolo il più lontano e il più velocemente possibile, senza che passi”. E ancora ‟si raccomanda una vasta revisione delle procedure che includano la valutazione del rischio, l´equipaggiamento richiesto, le considerazioni per la scelta del posto e lo stabilimento di indicatori e insegne chiaramente visibili, sia di giorno che di notte, per i Soldati e per i civili”.
Problemi di comunicazione. La sera del 4 marzo ci furono problemi di comunicazione con il Voip, il sistema di telefonia via internet. Perciò l´ufficiale di collegamento della scorta di Negroponte non potè avvisare gli uomini della compagnia A (incaricata della sorveglianza della strada) che alle 20.50 (ora della morte di Calipari) non c´era più bisogno di un posto di blocco perché l´ambasciatore era già da mezz´ora al sicuro a Camp Victory.
La "Strada della morte". Si scopre che tra il primo novembre 2004 e il 12 marzo 2005 lungo la Route Irish, come viene chiamata la strada per l´aeroporto di Bagdad, ci sono stati 135 attacchi (su un totale di 3306 nell´area della capitale), il 66 per cento dei quali concentrati tra le 19 e le 21. ‟La più alta concentrazione di attacchi con ordigni improvvisati avviene alle 10, la seconda è alle 16”. Ovvero quando i convogli partono da o arrivano a Camp Victory.
I tipi di attacchi. La gamma degli esplosivi è variegata. Gli insorti li nascondono nel guardrail, li incartano in buste di carta o in sacchi dell´immondizia, li nascondono nelle carcasse di animali o sotto l´asfalto. Il checkpoint 541 era stato teatro di 13 attacchi tra il novembre 2004 e l´inizio di marzo 2005, di cui due con autobomba.
Le raccomandazioni. Per evitare il ripetersi di disgrazie simili il rapporto chiede l´adozione di ‟addizionali misure non letali (assi chiodati, cunette per ridurre la velocità, filo spinato) per fermare i veicoli”. Ma anche segnali, in inglese e arabo, per segnalare ‟checkpoint avanti” e infine ‟checkpoint altamente visibili e standard su quando e come adoperare fari e laser”.

Riccardo Staglianò

Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …