Alessandra Arachi: Forza Italia apre sui Pacs

11 Luglio 2005
Soffia sulle polemiche italiane il vento spagnolo delle libertà omosessuali. Però ieri, un po’a sorpresa, è stata la voce di Sandro Bondi che si è levata e si è sollevata dalle altre: ‟Ormai ci siamo. Nella prossima legislatura saranno maturi i tempi per il riconoscimento giuridico delle convivenze extramatrimoniali, prime tra tutte quelle omosessuali”. Parla da Arcore il coordinatore nazionale di Forza Italia e ci tiene molto a sottolineare che la sua apertura sui diritti civili delle coppie di fatto nulla ha a che vedere con l’idea dei matrimoni gay, né tantomeno di ipotesi di adozioni per coppie omosessuali. Ma non basta.Non basta ad Ignazio la Russa, perlomeno. È netto e tagliente il capogruppo di An alla Camera: ‟Non mi pare che Bondi sia autorizzato a fare i programmi della Casa delle libertà”. Poi è Riccardo Pedrizzi, responsabile di An per la famiglia, ad argomentare che, secondo lui ‟dare riconoscimento giuridico e istituzionale alle convivenze va contro la Costituzione”e specificare che, a suo dire, ‟non cambia nulla sostituire la parola "matrimonio" con formule suadenti come Patti civili di solidarietà”. Da Roma Francesco Giro cerca di smorzare i toni. È responsabile per Forza Italia dei rapporti con il mondo cattolico e per lui ‟i diritti all’interno di una coppia di fatto vanno garantiti soprattutto se si tratta di una coppia eterosessuale o di persone anziane sole, anche dello stesso sesso”. Ma il problema sollevato, ormai, è un altro. E’aperto il dibattito sui Pacs, a questo punto. E non sembra una coincidenza che proprio ieri sia stato Franco Grillini a fare il giro dei presidenti di Montecitorio Pier Ferdinando Casini e di Palazzo Madama Marcello Pera per spiegare le ragioni di quei diritti civili. Deputato dei Ds, Grillini è soprattutto presidente onorario dell’Arcigay, da sempre in prima linea per le battaglie dei diritti civili degli omosessuali. Garantisce Grillini: ‟Mi sono messo lì tanto con Casini tanto con Pera a spiegare per bene che cosa siano i famigerati Pacs. Me lo hanno chiesto loro. E io ho detto che quando si parla di diritti di conviventi bisogna stare attenti. Anche se parliamo di persone dello stesso sesso non è obbligatorio parlare di omosessuali. Pensiamo alle persone anziane, magari due vedove che convivono per aiutarsi e farsi compagnia”. Ha aggiunto tante altre cose Grillini nei suoi colloqui con i presidenti delle Camere (‟quando uno va in ospedale sulla sua vita è giusto che decida un parente magari lontanissimo o il suo compagno di vita?”) e alla fine ne è uscito soddisfatto. O quasi: ‟E’stato meglio Pera di Casini”, ha commentato. Per poi spiegare: ‟Casini mi ha sussurrato: "Detti così i Pacs... se ne può discutere. Ma non andare a dire in giro che sono d’accordo con te". Pera, invece, è stato più deciso: "A raccontarmeli così mi hai convinto"‟.Ma il dibattito che si è aperto sui Pacs è tutto tranne che facile e spianato. Certo ieri il diessino Vannino Chiti ha colto al volo la palla lanciata da Bondi: ‟Le sue sono parole che aprono un confronto sereno tra destra e sinistra e non vedo perché dovremmo rinviarlo alla prossima legislatura”. Anche il capogruppo diessino alla Camera Luciano Violante non si è fatto sfuggire l’occasione per spingere a calendarizzare in aula le leggi sui Pacs in discussione in commissione. Ma dalla maggioranza sono arrivati veti incrociati. Quello del ministro dell’Udc Carlo Giovanardi, per primo: ‟Vorrei capire di che cosa stiamo parlando quando parliamo di diritti civili delle coppie conviventi. Per quanto ne so io questi diritti sono già tutti quanti garantiti dal codice civile. Ci sono altri diritti che non sono contemplati? Io non credo, ma fatemelo capire”. Il secondo stop, seppure articolato, arriva da Francesca Martini, responsabile per la Lega della famiglia: ‟Sono favorevole alla contrattualistica tra le persone ma non deve avere una ricaduta sociale. Per capire: non possiamo parlare di reversibilità della pensione, perché questo è un costo che cade sulla collettività. Non vorrei, in sostanza, che i Pacs diventassero dei matrimoni di serie "B" con tutti diritti e nessun dovere”.

Alessandra Arachi

Alessandra Arachi, nata a Roma nel 1964, giornalista al “Corriere della Sera”, con Feltrinelli ha pubblicato: Briciole. Storia di un’anoressia (1994), da cui è stato tratto l’omonimo film per tv con la …