Michele Serra: L'amaca di mercoledì 28 novembre 2007

27 Dicembre 2007
Attecchisce in fretta, tra alcuni sindaci del ricco Nord, l’idea di espellere quegli stranieri che non dimostrino di avere un reddito. Non i delinquenti, dunque. I poveri. L’equazione tra poveri e criminali, in termini di principio e di diritto, è semplicemente disgustosa. Perfeziona il pregiudizio classista fino al razzismo: il povero diventa una "razza", una condizione umana geneticamente colpevole. Escluso che all’interno di questa loro ripugnante idea, magari sbucciandola del suo involucro stupido e violento, i bravi sindaci possano rinvenire qualche traccia di utile riflessione (effettivamente di ricchi in galera ce ne sono pochissimi, la prevalenza è di poveracci: peggio stanno le persone, peggio fanno stare gli altri). In una società ancora salda di mente e sana di cuore, questa constatazione dovrebbe tradursi in assistenza, in politiche sociali, in sete di giustizia, come dicevano i padri del socialismo. Se invece i borgomastri in questione ritengono che il problema non sia affrontabile, perché non propongono, coerentemente, di uccidere i poveri uno a uno a fucilate, come i famosi "leprotti" del sindaco Gentilini? Così non vanno, i luridi poveri, a imbrattare il territorio di altri onesti padani.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…