Barenboim: un onore ricevere il passaporto palestinese

15 Gennaio 2008
Ha accettato il passaporto di uno Stato che ancora non c’è, su proposta di un governo dissolto nella violenza sette mesi fa. Come il nome della sua orchestra, Eastern-Western Divan, Daniel Barenboim prova a incrociare le identità. Israeliano di origine argentina, porta adesso in tasca anche un documento emesso dall’Autorità palestinese, potrà viaggiarci in un centinaio di nazioni. ‟Ricevere questo passaporto - commenta il direttore d’orchestra - è per me un grande onore. Sono convinto che i destini del popolo palestinese e di quello israeliano siano legati in modo inestricabile. Siamo benedetti o condannati a vivere insieme. Io preferisco essere benedetto”. Sabato sera, nel freddo di Ramallah, Barenboim ha eseguito al pianoforte le sonate di Beethoven. ‟Questa musica deve non solo servire a suscitare piacere, a far dimenticare il mondo per un po’, ma anche e soprattutto a comprenderlo”. Considera ‟speciale” suonare nella città palestinese: ‟Mi auguro che col tempo i concerti diventino sempre meno speciali, che la musica classica si possa gustare a Ramallah e in tutta la Palestina”. Il passaporto - da aggiungere a quelli argentino, israeliano, spagnolo che già possiede - lo stava aspettando. Preparato dal governo di unità nazionale, sciolto dal presidente Abu Mazen dopo gli scontri fratricidi nella Striscia di Gaza. Barenboim ha deciso di accettare, anche se l’esecutivo era allora guidato da Ismail Haniyeh, leader di Hamas, il movimento fondamentalista inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche decisa dall’Unione Europea. Barenboim è un personaggio controverso in Israele. Per i duri attacchi contro l’occupazione dei territori (‟ora anche le persone non molto intelligenti dicono che deve finire”, ha commentato riferendosi a George W. Bush, presidente americano). E per aver suonato Richard Wagner a Gerusalemme, sette anni fa. La musica del compositore tedesco, amata da Adolf Hitler, è tutt’ora messa al bando dalle radio pubbliche. Alla guida della Berlin Staatskapelle, Barenboim aveva inserito nel programma parte del Tristan und Isolde, che ha diretto per l’apertura della Scala, a Milano. Dopo le proteste dei sopravvissuti all’Olocausto, aveva accettato di sostituire Wagner per poi decidere di proporlo alla fine del concerto, invitando chi non avesse voluto restare ad andarsene. Il recital a Ramallah è stato organizzato dalla Fondazione Barenboim-Said, che ha fondato con l’intellettuale palestinese Edward Said. Con la Eastern-Western Divan Orchestra, vuole riunire talenti musicali israeliani, arabi, palestinesi ed europei. Fra loro, Ramzi Aburadwan, cresciuto nel campo profughi di Al Amari. Ancora bambino, oltre vent’anni fa, era diventato il simbolo della seconda intifada: una foto lo ritrae mentre scaglia pietre contro i blindati israeliani. La musica (e la viola) lo hanno allontanato dal destino che sembrava congelato in quell’immagine.

Daniel Barenboim

Daniel Barenboim (1942) è un pianista e direttore d'orchestra argentino-israeliano. A sette anni dà il suo primo concerto ufficiale nella sua città. Nel 1952 si trasferisce con la famiglia in …