Michele Serra: L'amaca di domenica 19 ottobre 2008

31 Ottobre 2008
Possibile che il ministro Prestigiacomo, e con lei il suo governo, siano d’accordo con Latouche, con gli ecologisti, con i sostenitori della "decrescita felice"? Il sospetto è legittimo considerando (al di là della diatriba sulle cifre) il nocciolo del ragionamento che Prestigiacomo oppone alle critiche dell’Europa. Il nostro sistema produttivo - dice in sostanza il governo italiano - non può permettersi di investire più di tanto sulle politiche ambientaliste. O si tutela la produzione o si spendono tutti quei quattrini per diminuire i gas serra. Ma se le cose stanno così, non si dà esplicitamente ragione a chi sostiene che l’attuale ritmo della produzione industriale, dei commerci globali, dei consumi, dello sfruttamento dei combustibili fossili, non è compatibile con la tutela ambientale? Se davvero sviluppo economico e salute del pianeta sono inconciliabili al punto di non potere onorare gli impegni presi in sede europea, gli appelli di Napolitano a tenere insieme l’uno e l’altra sarebbero tanto giudiziosi quanto inutili. Lucidamente, il governo italiano fa presente che a non essere sostenibili sono i costi del risanamento. Uno schietto passo avanti per chiarire meglio la natura strutturale del dilemma che ci sta di fronte: crepare alla grande, da ricchi (almeno qualcuno) oppure sopravvivere un po’più poveri.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…